Liana Milella su Repubblica: “Berlusconi candidato? Impossibile, è utopia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Marzo 2014 - 16:53 OLTRE 6 MESI FA
Liana Milella su Repubblica: "Berlusconi candidato? Impossibile, è utopia"

Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – La candidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni europee? Una “utopia”, scrive Liana Milella su Repubblica. Nell’articolo la Milella spiega i tre motivi per cui gli esperti di diritto escludano che Berlusconi possa candidarsi alle elezioni del prossimo 25 maggio

 

La Milella su Repubblica spiega con una serie di domande e risposte la situazione di Berlusconi e la reale possibilità di vederlo candidato:

“Perché gli esperti di diritto escludono radicalmente che Berlusconi possa candidarsi il prossimo 25 maggio?

Le carte che giocano contro l’ex premier sono ben tre. Nell’ordine, e in sintesi: la legge 190, meglio nota come legge Severino, del dicembre 2012 che fissa i paletti della candidabilità, ineleggibilità, decadenza dei condannati; l’articolo 28del codice penale che disciplina l’interdizione dai pubblici uffici; la risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 su mafia e corruzione.

C’è una conventio ad escludendum politica nei suoi confronti, o si tratta di dati di fatto incontrovertibili?

È sufficiente passare ai raggi X la sua situazione penale e confrontarla con il quadro normativo per rendersi conto che Berlusconi non ha scappatoie possibili. Potrà solo rinunciare al suo progetto, per la semplice ragione che non dipende dalla sua singola volontà essere presente in lista, ma da chi dovrà autorizzare quelle liste, nelle quali non può stare un condannato con una sentenza definitiva”.

Per la Milella è impossibile che Berlusconi riesca ad aggirare i divieti e la legge Severino, anche se si tratta di elezioni europee:

“«Sono elezioni europee, siamo fuori dall’Italia, che c’entrano queste regole? ». Questo sostengono gli uomini di Berlusconi, ma è davvero così?

È esattamente l’opposto. Nell’articolo 28, quando è precisato che l’esclusione riguarda «qualsiasi comizio elettorale» è evidente che si sta parlando di «qualsiasi» elezione che si svolga sul territorio italiano.

Ma in Europa non c’è una disciplina dell’immunità parlamentare più vasta di quella italiana?

Fa fede l’ultima risoluzione di Strasburgo in materia, quella del 23 ottobre, nella quale la Ue raccomanda agli Stati membri «l’inammissibilità dell’inclusione nelle liste di coloro che abbiano riportato una condanna definitiva per reati di partecipazione allacriminalità organizzata, riciclaggio, corruzione, anche di natura economica e finanziaria». Ritiene che tale sanzione debba essere applicata per una durata di almeno 5 anni ed includere, per lo stesso periodo di tempo, l’impossibilità di accedere a incarichi di governo ad ogni livello». Disposizione che sono la fotocopia della legge Severino.

Ma se, per un’ipotesi del terzo tipo, Berlusconi si candidasse e fosse eletto?

Comunque non potrebbe garantire la sua presenza in Europa perché dal 10 aprile, quando il tribunale di sorveglianza si pronuncerà sulla sua richiesta di affidamento ai servizi sociali per scontare i 9 mesi che gli restano dopo i 3 cancellati dall’indulto, egli sarà a tutti gli effetti un detenuto, già privo adesso del passaporto per poter lasciare l’Italia”.