Libero: “La giravolta della Lanzillotta spinge Monti in braccio a Renzi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2013 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA
mario monti e lanzillotta

Mario Monti e Linda Lanzillotta (LaPresse)

ROMA – “La giravolta dell’ex maoista spinge Monti in braccio a Renzi”, questo il titolo dell’articolo di Brunella Bolloli su Libero del 31 ottobre.

«Personalmente, come sono contraria alle leggi ad personam sono contraria alle norme contra personam», così parlò la vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta a proposito del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Dichiarazioni date alle agenzie di stampa e ripetute in tv fino a qualche giorno fa, convinta che «il voto segreto su persone ha sempre, storicamente, tutelato la libertà di giudizio dei singoli parlamentari».

 

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Così dixit Lanzillotta consorte del pluriministro Franco Bassanini, attuale presidente della Cassa Depositi e Prestiti, uno dei paperoni della pubblica amministrazione. E insomma, proprio lei, già al governo con Romano Prodi, poi fedelissima rutelliana fino al caso Lusi, ora passata alla corte di Mario Monti ma con una militanza giovanile nel gruppo maoista dell’Unio – ne dei Comunisti italiani, lasciava intendere che non avrebbe favorito un cambio in corsa delle regole. Così sicura e rassicurante nell’affermare che non si sarebbe piegata alle ragioni dei manettari che per un certo punto l’ago della bilancia in Giunta era sembrato solo il rappresentante delle Autonomie, Karl Zeller, che poi si è espresso per la segretezza.

Così la patata bollente è rimasta nelle mani della Lanzillotta, alimentando la suspence sul verdetto finale e soprattutto il pressing del Pd su di lei. Nel frattempo si è sciolta Scelta Civica, il suo capo Monti contro tutti, contro Casini e Mauro rei di volere salvare Berlusconi in Aula. Il prof più vicino a Matteo Renzi e sempre più lontano dagli ex compagni di governo.

Un regolamento di conti al centro, più che una vera necessità di “interpretare” il regolamento del Senato. Una vendetta di Monti contro il leader Pdl, neanche troppo velata. Ma Linda per fugare ogni dubbio ha stilato il suo documento con le ragioni dello scrutinio palese. Con un insospettabile tempismo, ha redatto il suo decalogo, anzi “epta – logo” (i punti sono sette), da distribuire ai cronisti prima che fosse noto il dispositivo della Giunta. (…)