Libero: “Padoan convoca la Gdf e studia una manovrona”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Marzo 2014 - 11:28 OLTRE 6 MESI FA
Libero: "Padoan convoca la Gdf e studia una manovrona"

Padoan (LaPresse)

ROMA – Pier Carlo Padoan cerca 18 miliardi per finanziare taglio del cuneo e correzione dei conti. Vertice con il capo delle Fiamme Gialle per trovare più risorse con la lotta al nero.

Scrive Francesco De Dominicis su Libero:

In mano, per ora, ha un pugno di mosche. Mentre l’urgenza di trovare quattrini (a nove zeri) è sempre più pressante. Soldi necessari a finanziare il programma del governo (servono 10 miliardi di euro per tagliare il cuneo fiscale) e per far fronte a eventuali emergenze nelle finanze pubbliche (l’Europa ha rotto le uova nel paniere e la correzione dei conti, tra i 5 e gli 8 miliardi, sarebbe dietro l’angolo). Il conto è facile: potrebbero servire fino a 18 miliardi. Spetta al ministro dell’Economia dire come e dove trovarli. Quello di Pier Carlo Padoan è il compito più ingrato e delicato. Ecco perché il nuovo inquilino di via Venti Settembre in questi giorni sta battendo tutte le piste possibili pur di cercare di capire in che modo reperire i fondi da utilizzare per accontentare il premier, Matteo Renzi. «Col quale – ha assicurato il titolare dell’Economia in un’in – tervista al Sole24Ore – non c’è dualismo: farebbe male al governo ».

Gli occhi del ministro sono puntati fissi sulle tabelle per le coperture. Qualcosa potrà arrivare dalla spending review di Carlo Cottarelli: subito 5 miliardi, mentre per avere di più dalla lotta agli sprechi nel bilancio statale serve tempo. Secondo il ministro «la revisione della spesa è complessa perché per essere strutturale deve comportare anche una riforma dell’amministrazione e dei meccanismi di spesa». Padoan scommette pure sul gettito derivante dal rientro dei capitali dall’estero e, quanto alla sforbiciata al cuneo fiscale, sostiene che sia meglio concentrarsi su una sola tassa piuttosto che distribuire le risorse tra Irap (imprese) e Irpef (lavoratori). Quanto alle coperture, c’è anche l’idea di utilizzare i fondi Ue 2014-2020proprio per coprire le misure su crescita e lavoro, ipotesi sulla quale ieri sera è arrivato l’ok informale della Commissione Ue. Sul tavolo, poi, sono spuntati anche non meglio precisati interventi «una tantum» che, messi così, fanno pensare ad altre stangate fiscali, magari quelle patrimoniali attorno alle quali stanno ragionando i tecnici di palazzo Chigi, rimbalzando con stime tra tasse più alte sui bot (dal 12,5% al 20%) e incremento del bollo sui conti correnti (dal 2 per mille fino al 3,5 per mille).

I conti non quadrano. E il governo è in difficoltà. Forse proprio per questa ragione – e per rintracciare altrove i fondi – ieri mattina il ministro ha convocato d’urgen – za, nel suo ufficio al Tesoro, il Comandante della Guardia di finanza. Una riunione inattesa, quella tra Padoan e il generale Saverio Capolupo. Tant’è che la segreteria del ministro ha impiegato non poco tempo a trovare lo spazio in agenda, costringendo il numero uno delle Fiamme gialle a cancellare all’ultimo minuto treappuntamenti già fissati per la mattinata. La riunione al Tesoro è andata avanti per oltre due ore, nell’arco delle quali Capolupo ha illustrato l’attività della Gdf soprattutto nel contrasto all’evasione fiscale. Versante dal quale Padoan vorrebbe ottenere di più per quanto riguarda gli incassi finali. Il ministro probabilmente intende intensificare la lotta ai furbetti delle tasse (la montagna da aggredire vale 140 miliardi), ma si è reso conto che i mezzi a disposizione della Gdf sono scarsi, sia per l’or – ganico sia in relazione alle risorse economiche. In particolare, l’ex vicesegretario generale Ocse avrebbe manifestato «sorpresa» di fronte al budget in mano aCapolupo per mantenere il Corpo. Ragion per cui a via Venti Settembre, dopo il faccia a faccia tra Padoan e Capolupo, non escludevano stanziamenti extra. Un fuori programma che servirebbe per sguinzagliare più 007 delle Fiammegialle nella caccia agli evasori. Magari una versione più aggressiva e capillare dei controlli a tappeto eseguiti negli scorsi anni sia nelle grandi città (Roma, Milano, Napoli) sia nelle località turistiche dei vip (Cortina, Portofino). Blitz che tuttavia hanno assicurato poco gettito rispetto all’effetto propaganda. Di qui la svolta (…)