Libero: “Una siepe per casa Boldrini. Ma i 4mila euro nessuno li paga”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2013 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA
Laura Boldrini

Laura Boldrini (LaPresse)

ROMA – La siepe installata nella casa del fratello di Laura Boldrini, a Mergo, nelle Marche, sarà pagata dal Viminale. Dunque, dagli italiani.

Roberta Catania su Libero:

Laura Boldrini avrà temuto di farsi scorgere in bikini a prendere il sole nel giardino della casa di Mergo, nelle Marche. Fatto sta che ad agosto, nella villa del fratello in provincia di Ancona, il vivaio “Natura Garden” della limitrofa Castelplanio, in frazione Pozzetto, è stata installata una siepe sintetica a recinzione di tutta la parte di giardino che affaccia sulla strada: la parte più vulnerabile e maggiormente in vista. Gli altri tre lati sono rimasti come erano, anche se abbastanza protetti dalla vegetazione naturale.

Ma siamo in periodo di austerity e il presidente della Camera, pur avendo diritto al massimo della riservatezza se si legge in chiave di sicurezza, non ha calcato la mano limitando i lavori nella villa del fratello a ciò che era più che necessario (…). La faccenda – per ora – sembrerebbe un banalissimo affare di famiglia, se non fosse che ieri «Il Tempo» ha rivelato che la fattura del vivaio sarebbe dovuta andare in conto al Viminale, proprio alla voce «sicurezza per la terza carica dello Stato».

Suscitando il dovuto risentimento, dal paesino marchigiano fino alla Capitale, al pensiero che saremmo stati noi contribuenti a pagare la recinzione della casa in campagna. Invece, secondo quanto spiegano dal vivaio, e quanto ovviamente giurano alla Camera, non è così. Dall’azienda di prodotti per il giardino assicurano perfino che la fattura non è ancora stata emessa, proprio perché non è ancora stato chiarito a chi vada intestata. Adesso, forse anche per timore (a causa del clamore esploso all’indomani della pubblicazione della notizia), negano di avere mai indicato nel Viminale il possibile committente del lavoro e di avere mai avuto contatti con Laura Boldrini o persone a lei vicine.

Il fatto è che pare che nei giorni scorsi sia arrivato un sollecito al pagamento dei 4mila e rotti euro proprio all’enturage della presidentessa della Camera, ma uno dei questori di Montecitorio avrebbe replicato con un secco due di picche. Un colpo di scena, a due mesi dalla fine dei lavori, che potrebbe avere spinto qualcuno a fare quella telefonata anonima che ha messo in allerta «Il Tempo» a verificare che i 4.360 euro per la siepe sintetica non fossero a carico dello Stato.

Il pagamento, a questo punto, è facile immaginare che si sbloccherà in tempi rapidi. Ed è altrettanto facile pensare che ormai i conti saranno saldati dal padrone di casa, evitando il clamore che susciterebbe un bonifico del Viminale in favore del “Natura Garden”. Il dubbio però rimane: chissà quale dei fratelli Boldrini abbia commissionato l’oscuramento della proprietà di famiglia. Del resto i modi un po’spigolosi della presidentessa sono noti. (…)