Lodi, carabinieri trovano i guanti di Padre Pio a casa di un pregiudicato
Pubblicato il 17 Aprile 2014 - 17:47 OLTRE 6 MESI FA
LODI – Quando i carabinieri di Lodi sono entrati nella casa di un pregiudicato calabrese a Caselle Lurani si sono ritrovati davanti un patrimonio artistico da milioni di euro, centodieci dipinti su tela di varie dimensioni e autori: Pieter Paul Rubens, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Kandinsky. E, soprattutto, i guanti, autentici, di Padre Pio, custoditi in una teca.
La storia è raccontata da Flavia Mazza Catena del Giornale:
Non potevano credere quasi ai loro occhi i carabinieri di Lodi quando, l’altro ieri, hanno fatto irruzione nella casa di un nullafacente pregiudicato calabrese a Caselle Lurani. Già, perché in mezzo a un patrimonio artistico da milioni di euro hanno ritrovato anche un paio di guanti di padre Pio di Petralcina, nominato santo da qualche tempo. Ben custoditi in una teca d’epoca, s’intende. Ma l’unicità della reliquia, quindi il suo valore intrinseco, ha fatto letteralmente sobbalzare i militari. Che immediatamente, quindi, hanno contattato il colleghi di Monza, da sempre specializzati nella tutela del patrimonio artistico del Belpaese. E di dubbi non ce ne sono. Si tratta proprio dei guanti di Padre Pio. Che insieme al resto di quanto ritrovato a Caselle costituivano un reale tesoretto di proprietà di un anziano di Gallarate, un 82enne che custodiva tutto in una grande casa di sua proprietà non lontano dalla sua abitazione. Inutile, quasi, dire, che il 52enne calabrese è diventato immediatamente destinatario di una misura restrittiva siglata dalla Procura di Lodi per ricettazione ma gli inquirenti si stanno concentrando soprattutto su indagini che mirano a arrivare a comprendere da dove arrivino quei guanti e di che provenienza sia tutto il rimanente materiale ritrovato e ora custodito in una delle celle di sicurezza dellacaserma provinciale dei carabinieri di Lodi, in attesa di essere dissequestrato e tornare al legittimo proprietario. È tanto il resto del tesoretto ritrovato. Riguarda, nel dettaglio, centodieci dipinti su tela di varie dimensioni e autori dal valore, l’uno, fino a 2 milioni di euro. E di firme quali Pieter Paul Rubens, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Kandinsky. Litografie di diversi artisti, antichi messali oltre a un mobile in legno di pregevole manifattura.
Tutte opere che erano state asportate da ignoti in occasione di due furti tra maggio e giugno 2013 a Gallarate, appunto in locali dell’82enne tenuti senza impianto d’allarme. Al di là del resto, ora l’interrogativo più grande ruota intorno ai guanti del santo. Come hanno fatto a arrivare fino lì? Chi ha potuto averli, visto che Padre Pio non voleva assolutamente, finché era in vita, nemmeno che venissero toccati? E se sono stati presi dopo la sua morte, perché nessuno ne ha resa nota la scomparsa da tutto il resto che era suo e che tuttora viene conservato gelosamente? Tutti interrogativi ai quali si cercherà, ora, di dare una risposta. Per ricostruire quello si configura come un vero e proprio giallo.