Londra riabilita i ricchi. Uno studio: da loro il 30% delle entrate

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2014 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
Londra riabilita i ricchi. Uno studio: da loro il 30% delle entrate

Boris Johnson (LaPresse)

LONDRA  – Non saranno “eroi”,come di­ce Boris Johnson, ma nemmeno approfittatori, come vorrebbe­ro gli indignati del movimento “Occupy“: i ricchi danno al Fi­sco un contributo molto maggio­re di quanto si creda. Almeno è così nel Regno Unito, stando a un nuovo studio che ribalta l’ulti­mo luogo comune che demoniz­za i “paperoni”.

Scrive Giuseppe Marino sul Giornale:

Numeri e fatti: la piazza che per qualche mese ha monopoliz­zato l’attenzione globale atten­dandosi un po’ ovunque, dallo Zuccotti Park di New York alla Puerta del Sol a Madrid, ha lan­ciato l’efficace slogan «noi sia­mo il 99% », intendendo la gente, il popolo, il proletariato e via co­sì coi nomi collettivi che tanto piacciono alle masse progressi­ste, contrapposta radicalmente all’«1%»dei ricchi.Il sottinteso è chiaro: noi siamo tanti ma poco considerati e vogliamo contare di più,«quelli»sono pochi e privi­legiati. E in Inghilterra si è ag­giunta anche l’accusa di pagare poche tasse.

Il governo conservatore ingle­se s­i è in effetti distinto nel corteg­giare chi ha il portafogli gonfio. Quando Hollande annunciò un’aliquota del 75%per colpire i miliardari, salvo poi fare in parte marcia indietro, Cameron disse che in tal caso la Gran Bretagna avrebbe «steso un tappeto rosso ai ricchi francesi». Hollande ot­tenne di spingere alla fuga gente come Gerard Depardieu e il re della moda Bernard Arnault. Londra, nel frattempo, è diventa­ta la città preferita dai magnati di mezzo mondo, in particolare russi, a cui la regina ha perfino af­fittato Kensington Palace. È di­ventata una sorta di città- Stato il cui benessere è di molto superio­re al resto del Paese. E anche mol­ti italiani hanno cercato proprio a Londra una casa fiscalmente più accogliente, incluso il nuo­vo gruppo Fiat-Chrysler.

Ecco perché il sindaco Boris Johnson ha definito i ricchi concittadini «eroi», provocando una sorta di sommossa degli indignati loca­li. E i laburisti di Ed Miliband ca­valcano la piazza, annunciando che, se eletti, aumenteranno l’aliquota sui redditi oltre le 150.000 sterline dal 45 al 50%. Ma l’Institute for Fiscal Studies smonta il presupposto stesso dell’idea: l’1%, cioè chi guada­gna oltre la fatidica soglia, paga dal 25 al 30% del totale delle tas­se incassate dall’erario inglese. E la quota in questione è lievita­ta, non diminuita: nel 1980 era solo l’11%, nonostante l’aliquo­ta marginale altissima. Tolti gli occhiali dell’ideologia,restano i numeri. E, secondo l’istituto, la questione vera è che quella sotti­le fetta di contribuenti è un pila­stro fondamentale per l’erario inglese. (…)