M5s, accuse e sospetti. Renzi e Confindustria: prime pagine e rassegna stampa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2014 - 08:36 OLTRE 6 MESI FA

Il Corriere della Sera: “Accuse e sospetti tra i 5 Stelle”. Il primato della politica. Editoriale di Dario Di Vico:

La politica ha recuperato il suo primato. L’assemblea confindustriale di ieri ne è stata una prova evidente. Il presidente Giorgio Squinzi non solo ha riconosciuto la forza del mandato popolare affidato a Matteo Renzi ma ha aggiunto che ciò «testimonia la voglia di cambiamento che c’è nel Paese». A dirlo è la stessa Confindustria che aveva contribuito, con qualche sbalzo d’umore, ad azzerare il capitale di reputazione del governo Monti e a mettere a nudo la fragilità dell’esecutivo Letta. Ora la più potente delle forze organizzate riconosce alla politica di essersi mossa meglio e con maggior velocità e soprattutto di aver infranto il tabù secondo il quale la coesione sociale si ottiene coltivando all’infinito veti e liturgie. È chiaro che i rapporti di forza sono cambiati. Renzi non aspira a essere un pedagogo, è un uomo politico abile nella comunicazione e capace di rivolgersi direttamente al Paese saltando gli intermediari. Il premier ieri non ha partecipato all’assemblea confindustriale «romana» ma ha fatto sapere che andrà a quelle di Vicenza-Verona e Treviso. Il messaggio è inequivocabile: non solo azzero la concertazione, vado anche nei territori a confrontarmi con i vostri iscritti. Non è una dichiarazione di guerra — come per la Cgil — ; si tratta però di un’iniziativa che serve a ribadire il primato della politica (che sarà chiamata, però, a rendere conto delle promesse fatte).

La prima pagina de La Repubblica: “Così abbiamo perso, i 5 Stelle contro Grillo”.

La Stampa: “Confindustria a Renzi: Ha i voti, non deluda”.

Il Fatto Quotidiano: “Il dossier anti-Grillo spacca il M5s”.

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Il Giornale: “Renzi e Alfano liberano migliaia di spacciatori”. Editoriale di Alessandro Sallusti:

La straordinaria avventura dell’Italia renziana quaranta-per-cento si apre col botto. Non è un aiuto ai pen­sionati e neppure alle partite Iva o ai disoccupati. È un regalo agli spacciatori di dro­ga, quelli che tampinano i nostri figli fuori dal­le scuole, che appestano le discoteche dove i ragazzi passano il sabato sera. Oltre tremila di loro,arrestati non senza fatica dalle forze del­l’ordine, condannati in via definitiva e allog­giati nelle patrie galere, torneranno subito li­beri. Lo hanno deciso i giudici della Cassazio­ne, con una sentenza che ordina,tral’altro, di applicare la nuova legge sugli stupefacenti ap­provata dalla maggioranza Renzi-Alfano e che modifica la vecchia e «oppressiva» Fini-Giovanardi. Dall’introduzione dello spinello libero allo spaccio libero il passo è stato più breve del previsto. E, beffa nella beffa, il mini­stro della Giustizia Orlando ha subito esulta­to: «Adesso usciremo dall’emergenza carce­ri ». E ci credo. Se poi liberano anche rapinato­ri e stupratori vedrete che in pochi mesi San Vittore diventerà più comodo e spazioso di un hotel a cinque stelle.