Magistratura, subbuglio Csm. Napolitano: “nomine in sequenza”, Palermo aspetti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2014 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA
Magistratura, subbuglio Csm. Napolitano: "nomine in sequenza", Palermo aspetti

Magistratura, subbuglio Csm. Napolitano: “nomine in sequenza”, Palermo aspetti

ROMA . Magistratura, alte sfere in subbuglio. Una lettera del segretario generale del Quirinale, Donato Marra, a Michele Vietti, vice presidente e quindi capo operativo del Consiglio superiore della Magistratura (Csm), in cui lo stesso Csm era esortato a fare le nomine negli alti gradi di sua competenza secondo l’ordine di scadenza, ha scatenato un vespaio.

“Un sasso contro una cristalliera avrebbe fatto meno rumore” è la sintesi di Liana Milella su Repubblica.

Il Csm è in scadenza e già si sa che il prossimo avrà una diversa composizione, per numeri e appartenenze.

“Nel nuovo Csm, di cui sono stati eletti i togati perché il Parlamento è in panne sui laici, la sinistra avrebbe un netto predominio, garantito dai 7 togati di Area (oggi 6) che potrebbe allearsi con i Pd, ben 4 su 8”.

Da questa premessa viene l’invito del Presidente della Repubblica, che del Consiglio è presidente,

“a nominare i capi uffici in ordine cronologico. Dalle più vecchie in attesa, tipo il procuratore dei minori di Caltanissetta (maggio 2012), via via a scalare. Niente da fare per il procuratore di Palermo, il cui posto si libera il 1° agosto. Peccato che la quinta commissione sia pronta a inviare al “concerto” del Guardasigilli le tre proposte già votate, Guido Lo Forte (oggi procuratore a Messina) con 3 preferenze, una per Sergio Lari (capo a Caltanissetta), una per Franco Lo Voi (Eurojust)”.

La cronaca di Liana Milella rasenta la commedia:

“Apriti cielo al Csm. La lettera del segretario generale del Colle Donato Marra, per conto di Napolitano, arriva a Vietti, che la gira al presidente della quinta commissione Roberto Rossi. Serpeggia lo scontento per un passo considerato anomalo.
[…] Dice un togato: «Una direttiva di Napolitano è un ordine. Si può anche non condividere, ma bisogna obbedire ».
Si riunisce la quinta commissione ed esplode uno scontro che si conclude con un rinvio a lunedì, sostenuto dal presidente Rossi, prodromico di fatto a un rinvio del caso Palermo. Ma finisce tre contro tre. Si affastellano voci legate soprattutto ai futuri «diversi equilibri».

Area sostiene Lari, mentre Magistratura indipendente cresciuta di un’unità (da 3 a 4) potrebbe insistere su Lo Voi. Lo Forte perderebbe chance, ma a questo punto gli si aprirebbe una facile via per un ricorso al Tar.

Napolitano, che sarà futuro testimone al processo sulla trattativa a Palermo, non vuole Lo Forte? Molti lo sussurrano, ma l’ipotesi non può trovare riscontri.

Nelle poche righe di Marra un punto è chiaro, «il rispetto di un ordine cronologico nelle nomine consigliato dall’opportunità di evitare scelte riferibili a una composizione del Csm diversa da quello che sta per insediarsi ».

L’altra singolarità, bisbigliata al Csm, è che mentre si sollecitano le nomine, passa la proroga dell’attuale Csm al 2 settembre. In carica ne resta uno Csm, su cui il presidente dell’Anm Sabelli dice: «Questa proroga, che non c’è mai stata, ci preoccupa soprattutto per via del pensionamento anticipato che richiede nomine tempestive »”.