Marco Travaglio: Berlusconi come Manning si traveste da donna

Pubblicato il 24 Agosto 2013 - 11:03 OLTRE 6 MESI FA

 

 

Marco Travaglio: Berlusconi come Manning si traveste da donna

Marco Travaglio: Berlusconi come Manning si traveste da donna

Marco Travaglio sul Fatto offre una originale spiegazione, assai controcorrente, al silenzio e all’isolamento di Berlusconi. Ha scritto un articolo, intitolato Rea Silvia e corredato da una serie di foto esilaranti. La conclusione è che Berlusconi, per sfuggire al carcere, ha scelto di imitare il soldato Bradley Manning e vestirsi da donna:

“Non è vero, come insinua la stampa comunista, che l’illustre pregiudicato passi il tempo a picchiare la testa contro il palo della lap dance rimpiangendo i bei tempi andati e rimuginando sulle possibili vie di fuga. Anche le convocazioni dei giuristi di corte per compulsare le varie opzioni finalizzate all’agibilità politica […] sono soltanto fumo negli occhi.

“Ben altra è la strategia vincente, che richiede però massima discrezione e lunga preparazione. Non a caso i fedelissimi sono impegnati da giorni a paragonare B. ai grandi condannati e/o detenuti della storia: “Mandela” (copyright Minzolini), “D’Artagnan” (Quagliariello), “Yulia Tymoshenko” (Santanchè), “Pasolini” (Sgarbi), “Pertini” (Barani), “Juan Domingo Peròn, Kakuei Tanaka, Thaksin Shinawatra, Nelson Mandela, Yulia Tymoshenko, Aung San Suu Kyi” (Libero ), “Aldo Moro” (Rotondi), “Dante Alighieri, Silvio Pellico, Enzo Tortora, Alfred Dreyfuss, Giovannino Guareschi” (Il Giornale), “Gandhi, Tymoshenko, Mandela, Erdogan, Havel, Giulio Cesare, i partigiani” (L’Esercito di Silvio), “Socrate” (Susy De Martini), “Galileo Galilei” (ri-Barani), “Che Guevara” (Amicone), “Adriano Sofri” (Italia Oggi), “Valentino Rossi” (Lara Comi), “Gramsci” (Paolo Guzzanti), “unico Dio” (Antonio Razzi), “Gesù Cristo” (ri-Rotondi e Alfano).

“Le inutili e pretestuose ironie che hanno accompagnato gli illustri accostamenti non ne colgono la portata strategica, anche se qualche perplessità avrebbero suscitato nel Cainano gli apparentamenti col partigiano rosso sangue Francesco Moranino, condannato per 7 omicidi e poi graziato da Saragat, e con i criminali nazifascisti e ciellenisti amnistiati da Togliatti, evocati rispettivamente dal senatore Lucio Malan e dal ministro Mario Mauro.

“Ma ormai la strada è segnata, gli indugi sono rotti, il dado è tratto. I bene informati lo chiamano Lodo Arsenio Lupin, dal nome del celebre perseguitato politico che, per conservare l’agibilità, cioè per non finire in galera, ricorreva a mirabolanti e riuscitissimi travestimenti. Ecco spiegati tutti quei parallelismi storici.

“Dal 1 agosto, giorno dell’infausta condanna, il Cainano è in sala trucco e parrucco per studiare il camuffamento migliore, onde poter continuare a circolare a piede libero in Parlamento, fischiettando senza farsi notare.

“Scartato Pellico, che si chiamava Silvio ma finì pur sempre ai Piombi e allo Spielberg, dunque porta sfiga; escluso Tortora (che fra l’altro rinunciò all’immunità per andare in carcere), per eccesso di pappagalli nella voliera di Arcore; impossibile Mandela, per insufficienza di fard; inaccettabile Gramsci (dicono che fosse comunista); sconveniente Pasolini (pare che fosse frocio); improbabili Socrate, Dante e Galileo (troppo intellettuali per non essere di sinistra); da evitare pure il Che (troppo alto), Gandhi (troppo magro), la Tymoshenko (troppo pallida) e Dreyfuss (Gasparri non sa chi sia); sconsigliabili Dio e Gesù Cristo, per concorrenza sleale; si starebbe optando per un travestimento da Bradley Manning.

“Già scelta la parrucca da bella brunetta per il decisivo coming out a reti unificate: “Ebbene sì, sono sempre stato donna: ma tutti mi dipingevano come un maschio, anzi come un macho. Per questo frodavo il fisco: per dimenticare. Chiamatemi Silvia”. Seguiranno terapia ormonale e intervento chirurgico a Casablanca, 1689 km da Hammamet”.