Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Il Patto del Tripolino”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2015 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Il Patto del Tripolino"

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Il Patto del Tripolino”

ROMA – “Ridere di questi tempi, con tutti questi morti, è davvero difficile – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – Ma il compito del Foglio – peraltro all’insaputa dei potenziali lettori – è sempre stato questo: farci ridere. Ieri, sull’house organ della parrocchietta renziana capitanata da Claudio Cerasa e curiosamente stipendiata da Berlusconi a suon di milioni, è comparso un pensoso articolo di Giorgio Tonini”.

L’articolo di Marco Travaglio: Uno normale dirà: chi era costui? Nientepopodimenochè il vicecapogruppo del Pd al Senato, già guardaspalle di Veltroni, poi ovviamente folgorato sulla via di Pontassieve e convertito al renzismo. Un tipo dalla coerenza rocciosa: nel 1993 era nel comitato promotore del movimento referendario di Mario Segni per la riforma elettorale uninominale affinché i cittadini potessero scegliersi i parlamentari, ora è un trinariciuto dell’Italicum affinché i parlamentari se li scelgano tre o quattro segretari di partito. Del resto, si laureò in filosofia con una tesi su Giovanni Battista Vico, quello dei corsi e ricorsi della storia. L’altro giorno, anche per giustificare la laurea, ha avuto un’idea. Ma non dev’essergli parsa un granché, infatti ha deciso di affidarla al Foglio per evitare che qualcuno la venisse a sapere. L’idea sarebbe questa: “un buon accordo Renzi-Berlusconi per stabilizzare la Libia”. Dopo il Patto del Nazareno, il Patto del Tripolino.

In effetti, per stabilizzare la Libia, chi meglio di colui che nel 2011 la destabilizzò, bombardandola e partecipando alla guerra contro Gheddafi che aveva baciato e leccato fino al giorno prima? Mai più senza. Anche perché allora Tonini, dopo aver votato in Parlamento il trattato di alleanza militare Roma-Tripoli voluto dal governo B. e avallato dal Pd, era per l’intervento armato in Libia senza se e senza ma, e cazziava l’allora ministro degli esteri Frattini che nicchiava (…) Cioè la normativa europea che accolla al paese di primo approdo (quasi sempre l’Italia) il compito di “garantire assistenza e accoglienza ai profughi”. La ratifica la diede il 7 giugno 2013 il Consiglio dell’Ue, dove sedevano i ministri dell’Interno di tutta l’Unione, compresi i nostri Alfano e Cancellieri, mandati dal governo Letta e appoggiati da Pd e Pdl. Gli stessi partiti che a ogni tragedia del mare puntano il dito contro l’Europa che non fa nulla, dopo averla esentata dal fare alcunché (…).