Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Scusa, Josefa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2015 - 07:57 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Scusa, Josefa"

Josefa Idem (LaPresse)

ROMA – “Scusa, Josefa” è il titolo dell’editoriale a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano di sabato 11 aprile.

Due anni fa, giugno 2013, Il Fatto e Libero svelano uno scandalo di lavori abusivi in una palestra e di evasioni dell’Ici e dell’Imu a Ravenna che coinvolge Josefa Idem, campionessa olimpionica di kayak, neo deputata del Pd e neo ministra delle Pari Opportunità, Sport e Politiche giovanili del governo Letta. In pochi giorni, dopo un’imbarazzata difesa insaputista alla Scajola, la Idem si dimette. Poi sana le sue pendenze col fisco,versando 3 mila euro per le tasse non pagate (col trucco di dichiarare “abitazione principale” la casa-palestra dove si allenava) e 654 euro per l’abuso edilizio (la palestra, spacciata per luogo di allenamento privato, era aperta al pubblico, priva di agibilità e gestita da un’associazione sportiva con dipendenti e iscritti).

Sul piano penale, è ancora imputata per truffa aggravata sui contributi previdenziali erogati dal Comune dopo che la Idem si era fatta assumere dal consorte pochi giorni prima di diventare assessore allo Sport nel 2006. Esattamente ciò che ha fatto nel 2004 Matteo Renzi con la ditta di strillonaggio del padre, che da Co.co.co. l’ha promosso dirigente alla vigilia delle elezioni che l’hanno portato alla presidenza della Provincia di Firenze (ma, diversamente dal-la Idem e da altri amministra-tori locali, non è stato mai per-seguito dalla magistratura fiorentina).

Perché ricordiamo questa sto-ria, che pare preistoria? Perché,quando la scoprimmo e la raccontammo, scrivemmo che la Idem doveva lasciare il governo. E lei, spinta dal premier Letta, a sua volta pressato dalle mozioni di sfiducia annunciate da 5 Stelle e Lega, se ne andò. Un mese dopo si scoprì che il Viminale, diretto (si fa per dire) dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, aveva fatto arrestare, rinchiudere in un Cie e infine deportare nel loro paese Alma e Alua Shalabayeva, moglie e figlioletta del dissidente kazako Muxtar Äblyazov. Nuova mozione di sfiducia individuale di M5S, Sel e Lega per Angelino Jolie, scaricato anche da Renzi, sindaco di Firenze. “Se Alfano sapeva –dichiarò il Rottamatore –, ha mentito e questo è un piccolo problema. Ma, se nonsapeva, è anche peggio”.

Poi intervenne Napolitano con un monito pro-Alfano e tutto il Pd, renziani compresi, salvò l’indegno ministro. A novembre, altro scandalo nel governo Letta: la ministra della Giustizia, Annamaria Cancellieri, intercettata mentre solidarizza con gli amici arrestati Salvatore Ligresti & figlie, e si adopera per farne scarcerare una. Solito copione: mozione di sfiducia M5S-Sel, Renzi scatenato per le dimissioni, monito salva-ministro di Napolitano, tarallucci e vino (…)