Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Voto segreto Berlusconi? Aumma Aumma”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Settembre 2013 - 08:22 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi, la vignetta di Vauro

Berlusconi, la vignetta di Vauro

ROMA – “Aumma Aumma”, questo il titolo dell’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano (17 settembre). “Il dibattito pro o contro il voto segreto in Senato sulla decadenza di B. – scrive Travaglio – dà la misura definitiva dell’abisso in cui sono precipitati i partiti.”

Uno stralcio dell’editoriale:

Non aveva rinnovato la sua rappresentanza con forze fresche e pulite? Così ci avevano raccontato. Poi, alla prima prova, almeno 101 (ma forse 120) neoeletti si sono rivelati uguali o peggiori dei precedessori: capaci al mattino di acclamare Prodi presidente della Repubblica e nel pomeriggio di votargli contro per compiacere B. I capicorrente li conoscono uno per uno, eppure non hanno preso provvedimenti, anzi custodiscono da cinque mesi il segreto su quei 101-120 nomi con un’omertà degna di Cosa Nostra. E ora scoprono all’improvviso che, se – come vuole la prassi per le decisioni sui singoli – si vota a scrutinio segreto sulla decadenza di B., la banda dei franchi traditori potrebbe tornare in azione, salvare il Caimano e distruggere definitivamente il partito.

Così, anziché smascherare i felloni, chiedono di cambiare le regole in corsa per ottenere il voto palese. O preparano trucchetti da magliari, come quello suggerito da Miguel Gotor, già geniale spin doctor di Bersani: “I 108 senatori Pd infilino nella buca solo l’indice della mano sinistra, così è fisicamente impossibile un voto diverso dal Sì. Ci mettiamo d’accordo con alcuni fotografi che riprendono la scena, postiamo tutto sui social network ed evitiamo guai”. Cos’è, uno scherzo? Per legge i cittadini, quando vanno a votare, devono consegnare i cellulari prima di entrare in cabina per non rendere il voto riconoscibile: e chi ha fatto questa legge la viola spudoratamente perché non si fida neppure di se stesso?

Ma che partito è quello che non riesce neppure a garantire la decadenza, imposta dalla legge, di un condannato per frode fiscale? Questo dovrebbero chiedersi gli elettori che affollano le feste del Pd e sognano a buon diritto rappresentanti migliori. Anziché rallegrarsi per la presunta “trasparenza” mostrata dal partito con la richiesta di voto palese, dovrebbero inchiodare i leader con una semplice domanda: ma che gente ci avete fatto votare alle primarie? Possibile che, invertendo i criteri di selezione delle candidature, il prodotto non cambi? C’è un virus nell’aria delle aule parlamentari che corrompe tutto e tutti, o c’è qualcosa che ancora non sappiamo?