Effetto Draghi anche sui giornali tra euforia e sobrietà: le prime pagine

Pubblicato il 7 Settembre 2012 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

Volano le borse europee e crolla lo spread, con il differenziale Btp/Bund che giovedì ha toccato quota 380. Questo l’effetto della strategia di Mario Draghi, presidente della Bce, che ieri, al termine del direttorio, ha annunciato: “Faremo tutto il necessario per l’euro che è irreversibile. Timori fondati su reversibilità sono quello che sono, e cioè paure non fondate. E ciò rientra pienamente nel nostro mandato”. Una decisione presa quasi all’unanimità: l’unico no al piano Draghi è infatti arrivato dal tedesco Jens Weidmann. In Italia oggi i giornali filo-berlusconiani esaltano la vittoria di Draghi.

Per approfondire: Effetto Draghi sui mercati: spread giù a 370 punti, Piazza Affari vola

Libero – Prima pagina

Libero titola: “Il SuperMario vero piega la Merkel: salvo l’Europa alle mie condizioni”. Scrive Maurizio Belpietro:

“L’economia italiana va insomma sempre più giù e la luce in fondo al tunnel di cui parlava pochi giorni fa Monti ancora non si vede e se si vede, come qualcuno ha detto, è quella di un treno che rischia di investirci. In particolare, come abbiamo spiegato ieri, non si intravvedono neppure le misure che da circa un anno il premier ci promette ogni qual volta apre bocca, perché, se si escludono le tasse, da Palazzo Chigi non è arrivato altro, se non tanti annunci, molti dei quali rimasti tali. Per questa ragione riformuliamo una domanda fatta tempo fa: non è che quando si è trattato di istituire un governo tecnico Giorgio Napolitano ha scelto il Mario sbagliato? A noi l’uomo in grigio, alla Bce l’uomo che il grigio, anzi l’umore nero, lo fa venire alla Merkel? Agli estimatori di Monti la risposta”.

Ancora più espliciti il titoli presenti sul sito di Libero, www.liberoquotidiano.it: “Di SuperMario ce n’è uno: è Draghi e non Monti” e “Bce, Draghi: Acquisto di Bond illimitati”.

La vignetta di Libero Il Giornale 7_9_12

Sulla stessa linea anche Il Giornale: “Merkel abbassa la cresta”. Editoriale di Alessandro Sallusti:

La bella notizia è che Mario Dra­ghi, capo della Banca centrale europea, ha mandato a quel pae­se la Merkel e varato il piano di aiuti illimitati agli Stati in difficoltà econo­mica. La brutta è che gli Stati che chiede­ranno aiuto dovranno di fatto rinunciare alla propria sovranità e consegnare le chiavi di casa ai banchieri europei, i quali ovviamente imporranno nuovi e pesanti sacrifici. Subito dopo l’annuncio dell’ac­cordo, gli speculatori hanno cominciato a ritirarsi, lo spread è sceso sotto i 380 pun­ti, la Borsa ha festeggiato (+ 4,6 per cento). Tutto finito? Non scherziamo. L’arr­o­ganza della Germania ha subìto un colpo, ma non è nello spirito dei tedeschi molla­re l’osso. Se la nostra economia non svolta e si rimette in moto, dovremmo solo sce­gliere tra la borsa ( gli aiuti)e la vita (l’auto­nomia). Quello che è successo ieri è la pro­va provata che non sono le politiche nazio­nali – come ci avevano fatto credere nella parte finale del governo Berlusconi- a de­terminare lo spread. Il suo valore è legato a scelte monetarie internazionali e al­l’egoismo della Merkel. Quello che dipen­de da noi è invece lo sviluppo, e su questo il governo dei tecnici ha fatto solo danni (tasse e tariffe più alte), pasticci (l’ultimo quello sulle bibite zuccherate) e annunci senza seguito. Dimentichiamoci che con l’attuale so­stegno politico il governo, ammesso che trovi la capacità, possa venirci incontro“.

La prima pagina de La Repubblica

Su La Repubblica il titolo è più sobrio: “Svolta Bce, le borse volano. Vince Draghi: acquisto illimitato di Bond”. Ad accompagnare l’apertura l’editoriale di Massimo Giannini dal titolo  “La supplenza tecnocratica”:

“l compito del presidente era arduo. Uscire dal Consiglio direttivo con una decisione formale, e non con un impegno generico, era ai limiti del temerario. Le pressioni di chi chiedeva tempo erano fortissime: perché non aspettare la pronuncia della Corte di Karlsruhe sulla legittimità costituzionale dei fondi salva-Stati, prevista per il 12 settembre? Le tensioni tedesche dell’establishment e dell’opinione pubblica erano insostenibili: perché cedere ancora all’azzardo morale preteso dai Piigs, i “maiali” dell’eurozona? La contesa intorno al nuovo firewall della Banca centrale stava, e purtroppo sta tuttora, assumendo i contorni di uno “scontro di civiltà””.

 

 

 

 

La prima pagina de Il Corriere della Sera

Il Corriere della Sera: “Il piano di Draghi trascina i mercati”. L’editoriale di Lucrezia Reichlin però sottolinea i rischi che potrebbero derivare da queste scelte:

“Primo, il programma può funzionare solo se gli investitori percepiranno che il processo decisionale che lo accompagna non sarà caotico e connotato da una divisione all’interno del consiglio Bce tra Europa forte e Europa debole. Questo renderebbe il consiglio simile a un Parlamento intergovernativo, diviso negli interessi e paralizzato nell’azione. L’efficacia della politica monetaria si basa sulla trasparenza e la credibilità. Per questa ragione la Bce aveva, dalla sua costituzione, insistito su una comunicazione a una sola voce, quella del presidente. Con il dissenso esplicito e persistente della Bundesbank questo è finito. 
Secondo, la nuova politica monetaria può avere successo nel preservare l’euro solo se si prenderanno altre misure a livello europeo. Di queste misure, come l’unione bancaria, si è molto parlato ma l’Europa rimane profondamente divisa. Le differenze sono complesse e il loro superamento richiede un processo politico quanto mai periglioso”. 

 

 

 

 

“La mossa di Draghi: acquisti illimitati di bond”. Così invece titola Il Sole 24 Ore. Il coraggio di essere indipendenti. L’editoriale di Adriana Cerretelli ricorda però che la crisi non finisce qui:

“Merkel go home” gridavano ieri alcuni cartelli salutando la visita a Madrid del cancelliere tedesco. Grazie a Draghi, la crisi dell’euro ha voltato pagina ma il travaglio per uscire dal tunnel resta ancora lungo, incerto e faticosissimo”.

 

The Wall Street Journal

Stampa estera. Le decisioni di Draghi sono riportare su tutti i principali quotidiani internazionali. L’International Herald Tribune scrive: “E.C.B. takes news powers”.

Sotto l’articolo di Jack Ewing e Steven Erlanger dal titolo: “Cornered, Europe faces its crisis”. Tradotto: “Con le spalle al muro l’Europa affronta la sua crisi”.

Anche il The Wall Street Journal mette in prima pagina le decisioni della Bce, sottolineando le preoccupazioni di Berlino: “ECB Inveils Bond Plan; Berlin Uneasy”.