Massimo Cacciari: “Matteo Renzi non riuscirà a unire le correnti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2013 - 12:08 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi (Lapresse)

Matteo Renzi (Lapresse)

ROMA – Renzi ha vinto, stravinto le primarie. E ora che Pd sarà? Massimo Cacciari, intervistato da sussidiario.net prova a disegnare il futuro del partito sotto la gestione Renzi:

D. Cosa succede adesso nel Partito democratico? Le correnti interne che spesso lo hanno azzoppato spariranno o conteranno meno?

R. Può darsi che Renzi ce la faccia a smontarle, ma la vedo dura. Certamente le correnti del Pd non vengono dal vuoto, non sono semplicemente il risultato di trasformismi vari; hanno una storia molto lunga e radicata, fanno parte di tradizioni di pensiero politico che non sono riuscite minimanente a fondersi. Dubito fortemente che Renzi sia la persona che riesca a sintetizzarle.

D. Neanche con una vittoria così schiacciante?

R. È molto difficile lo stesso. Certo, ha trionfato e può formare un partito che superi le correnti attuali, ma riuscire a metterle d’accordo tutte è pressoché impossibile perché, come detto, appartengono a tradizioni diverse: popolari, comunisti, socialdemocratici. Renzi ha vinto perché il popolo della sinistra non ne poteva più delle oligarchie che avevano retto il partito finora. Da qui a pensare che sia lui a creare il Pd che non è mai esistito mi pare che ne passi di strada. Ecco, Renzi, semmai, può fondare un suo partito_

D. Rischio scissione quindi?

R. La vittoria di Renzi è stata così schiacciante che più che di scissione si potrà parlare magari di uscite, in stile Fini dal Popolo delle Libertà. Forse qualcuno se ne andrà, ma niente di più_

D. Niente scissione allora, ma addii, più o meno, silenziosi?

R. Secondo me non ci sarà la scissione. Mi pare che sia chiaro che l’unica chance che ha il Partito democratico di vincere le prossime elezioni sia quella di presentarsi con Renzi. A meno di una crescita impetuosa della figura di Enrico Letta_

D. Ecco la coppia: Renzi segretario e Letta premier. Cosa succederà?

R. Letta al momento si è messo d’accordo con il neo segretario. Si spartiranno il partito dividendosi i compiti. Tutti i lettiani – dal primo all’ultimo – hanno votato per Renzi quindi è chiaro che c’è stata un’intesa tra i due. Le prime dichiarazioni di Renzi lo stanno testimoniando. I toni rispetto al governo si sono ammorbiditi. È evidente che i due hanno fatto un patto: non c’è spazio per nessun altro nel Pd. È la loro vittoria.

D. Quindi Renzi più che essere una minaccia, sarà una risorsa per Letta e per l’esecutivo?

R. Dipende. Spesso si fanno i conti senza l’oste. Allora: Renzi ha bisogno di vendere come sue alcune iniziative del governo e non potrà assistere a un governo passivo. Letta dovrà combinare qualcosa di concreto e il merito di ciò se lo assumerà Renzi. Però è una situazione troppo complicata: bisogna vedere anche cosa succede nel centro-destra. L’unica cosa certa è che il Pd è tenuto in scacco da Renzi e Letta, che non permettono a nessuno di muoversi.

D. Oltre alle dinamiche nel centro-destra, quali fattori esterni potrebbero intervenire?

R. In primis la situazione economica, poi se il governo riuscirà a fare qualcosa (e in questo caso Renzi rimarrà tranquillo in attesa del suo turno). Chiaro, se il governo non interverrà come deve per dare una scossa Renzi inizierà a protestare facendo entrare in fibrillazione l’esecutivo. Bisogna anche vedere quello che succede alle Europee: se Silvio Berlusconi e Angelino Alfano dovessero formare una coalizione sarebbe motivo di instabilità per il governo e un motivo di disturbo per Renzi che non potrebbe restare inerme a guardare. L’unica cosa certa è che mentre noi parliamo il politichese, l’Italia va a rotoli.

D. Ma secondo lei non è stato abbastanza singolare che i Popolari (gli ex Margherita) siano rimasti in silenzio stampa durante queste primarie?

R. Beh ma Renzi è un ex dellaMargherita. È stato sponsorizzato nel corso della sua crescita da Francesco Rutelli. Renzi, politicamente, è una creatura di Rutelli che lo aiutò a fondo nelle primarie contro Lapo Pistelli che i Ds credevano vincesse. Certo, risolta la contraddizione tra Letta e Renzi e con la vittoria del sindaco di Firenze (più i voti a Civati, che di fatto è come fosse una costola di Renzi) per gli ex comunisti, socialdemocratici e democristiani doc (Rosy Bindi e Beppe Fioroni su tutti) non c’è più niente da fare

D. Piero Fassino ha detto: “Con Renzi si chiude un ciclo durato 20 anni”. Ma in molti vedono in lui un accentratore e un decisore di stampo berlusconiano, frutto proprio dell’ultimo ventennio. Lei cosa ne pensa?

R. Non c’è dubbio alcuno che Renzi sia il prodotto di questi 20 anni. Antropologicamente non ha nulla a che vedere con la tradizione dei partiti politici italiani, tantomeno con quelli da cui provenivano Bersani, Veltroni, D’Alema, lo stesso Fassino e tanti altri. Ma chi è colpa del suo male pianga sé stesso_

D. Si spieghi, professore…

R. Questa tradizione di pensiero socialdemocratica (in senso lato) si è suicidata. Non ha combinato nulla in questi anni ed è vissuta di rendita antiberlusconiana. Questo è il risultato che hanno ottenuto. A questo punto c’è chi come Fassino salta nel carro del vincitore e chi, con più pudore tutto somato, come D’Alema dice la sua ovvero dire che Renzi è il frutto di questi decenni. Ma_

D. Prego.

R. D’Alema però non aggiunge che Renzi è un prodotto anche suo. È il prodotto dei suoi errori, della sua cecità politica e della sua incapacità di leggere il cambio d’epoca. Tutto questo è ciò che si sono meritati.

D. Parlando di Cuperlo qual è il motivo di un risultato così sotto le aspettative?

R. Cuperlo è il capro espiatorio. Si è preso sulle spalle la croce di tutte le persone che ho appena citato. È una persona preparata, colta ed educata che non grida, non ama la la demagogia.. È il figlio di tutti i nomi appena fatti, gente che ne ha fatta una più di Bertoldo senza imbroccarne due giuste in fila_

D. Bersani ha detto: «Cuperlo ha pagato il fatto di essere una persona troppo normale». È così?

R. Ma no. Ha pagato la colpa di essere con loro! Si è caricato sulle spalle la loro croce per fedeltà e coerenza nella consapevolezza totale che sarebbe andato al macello.

D. C’è chi dice che con la vittoria del Rottamatore, è la fine della sinistra più pura.

R. Renzi è arrivato quando la sinistra si era già dissolta per colpa di una serie di incredibili errori. Una catastrofe. Quindi per fortuna che è arrivato lui al posto di qualcosa di peggio (come è successo in altri paesi)

D. Ma secondo lei Renzi punterà al centro o recupererà l’alleanza con Sel?

R. Farà un discorso popolare (non necessariamente populista) sulla base di slogan per conquistare buona parte dell’elettorato di Grillo (che a breve si metterà a dirne di tutti i colori su di lui), in quanto quello di centro-destra mi sembra ancora impermeabile dal votare a sinistra.