Rassegna stampa. D’Alema al Corriere: “Renzi? E’ sostenuto da chi non vuole il Pd al governo”

Pubblicato il 6 Settembre 2012 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA
Il Corriere della Sera 6-9-12

Medici di base 7 giorni su 7. Il Corriere della Sera: “Nuove regole per la Sanità, sì del governo al decreto legge”. Le liste pulite, prima garanzia. Editoriale di Sergio Romano:

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“Quando è stato scritto, qualche mese fa, che la riduzione del numero dei parlamentari avrebbe dato soddisfazione a una domanda del Paese, non abbiamo registrato, nel mondo politico, obiezioni e riserve. Quando è stato ricordato che gli italiani non volevano più andare alle urne per votare liste confezionate nelle segreterie dei partiti, ci è sembrato che tutte le maggiori forze politiche ne fossero consapevoli. Quando molti hanno ricordato che la legge contro la corruzione non è necessaria perché richiesta dall’Europa, ma anche e soprattutto perché serve a contrastare il virus della sfiducia nelle istituzioni che circola ormai come il sangue nelle vene del Paese, nessuno li ha pubblicamente contraddetti. E quando abbiamo creduto che queste fossero le misure su cui i partiti avrebbero concentrato ogni loro sforzo nei mesi seguenti, abbiamo pensato che la politica italiana avesse finalmente imboccato, per concludere decorosamente una difficile legislatura, la strada giusta. Mentre il governo dei tecnici faceva del suo meglio per risanare i conti dello Stato e smentire il pessimismo dei mercati, i maggiori partiti avrebbero usato del tempo di cui disponevano per dimostrare che avevano capito lo stato d’animo del Paese, che non potevano affrontare gli elettori senza avere risolto alcuni dei problemi più lungamente e inutilmente dibattuti nella storia politica italiana”.

Buone cure, meno sprechi (e qualche Confusione). Articolo di Giangiacomo Schiavi:

“Il sistema italiano è una macchina a due facce: tante eccellenze e tanti sprechi. Questi ultimi vanno ridotti, se si vuole essere competitivi ed efficienti. Semplificare il rapporto medico paziente liberandolo da un’opprimente burocrazia per rimettere al centro la persona è un passaggio che può cambiare in meglio la vita di tanti cittadini, evitando lo scollamento tra ospedale e territorio e alleggerendo il peso che attualmente grava eccessivamente sui pronto soccorso. Riuniti in comunità con obiettivi e metodi comuni i medici di famiglia potrebbero riconquistare quel ruolo e quello spazio che nella sanità di oggi non hanno più, a causa della deresponsabilizzazione lenta e progressiva che ha svuotato la funzione del ruolo più importante: quello di essere il vero alleato del paziente. 
Non sarà facile il percorso del decreto legge, come non sarà facile mettere alla prova le Regioni che questi provvedimenti dovranno rendere operativi sul campo”.

Il break americano di «Matteoo»: noi siamo vent’anni indietro. Hamburger con Miliband, poi vede i sindaci Usa: qui sanno creare la narrazione. Scrive Paolo Valentino:

Per approfondire: Pd, le primarie a perdere del partito più pazzo del mondo

“Matteo Renzi è emozionato. Da queste parti si direbbe che ha bevuto il kool-aid, la bevanda dolciastra del Nebraska, che nel 2008 era stata ironicamente eletta a pozione magica di tutti quelli stregati da Barack Obama.
Il sindaco di Firenze ha trascorso 24 ore di passione e contaminazione politica alla convention democratica. La sua prima. E fa palesemente fatica a celare il suo entusiasmo naive e sincero dietro un tono serioso, più adatto a quello di aspirante leader del centrosinistra italiano, che cerca contatti e ispirazione presso i cugini d’Oltreoceano. Martedì sera ha ascoltato con gli occhi che brillavano il bel discorso di Michelle Obama”.

Intervista di Roberto Zuccolini a Massimo D’Alema:

“Monti è diventato presidente del Consiglio grazie ad una scelta generosa e responsabile di Bersani che ha rinunciato alle elezioni e ha privilegiato gli interessi del Paese. Monti può governare grazie al sostegno di Bersani e del nostro partito. Cosa proponga Renzi nei contenuti ancora non l’ho capito- Ho detto che per governare il Paese in un momento così difficile e unire il Pd e il centrosinistra la persona più adatta è Pier Luigi Bersani. Non mi pare che ci sia nulla di offensivo nei confronti di Renzi. E non capisco cosa c’entri il Comune di Firenze. Ci sono tanti bravi sindaci che in questo momento non sarebbero adatti a fare il presidente del Consiglio”.

La Repubblica 6-9-12

La Repubblica: “Commercio, obbligo di bancomat”. Imu-Chiesa, il governo prova ad accelerare. Articolo di Valentina Conte:

Per approfondire: Imu Chiesa, Mef: “Nessun ritardo. Regolamento inviato al Consiglio di Stato”

“Anche la Chiesa pagherà l’Imu, senza alcuna proroga né ripensamento, a partire dal prossimo anno. La conferma arriva in serata dal ministero dell’Economia. «Tutti gli adempimenti previsti per il 2013 non subiranno alcun ritardo», si legge nella nota. A cominciare dal «primo versamento Imu fissato per il 16 giugno».
Un altro modo per dire che il decreto ministeriale, atteso per la fine di maggio, ancora non c’è, come riferito ieri da
Repubblica. Ma ci sarà «a breve». «In data odierna», ovvero solo ieri, scrive ancora il dicastero guidato da Grilli, «il ministro ha trasmesso al Consiglio di Stato, per il prescritto parere, lo schema di regolamento di attuazione dell’articolo 91 bis». Modello indispensabile a Chiesa – ma anche partiti, sindacati, fondazioni, associazioni – per calcolare (entro il 2012) quanta parte degli immobili a «utilizzazione mista » sarà sottoposta all’imposta (nel 2013) e quale no. E distinguere, così, tra attività commerciale e culto, volontariato, politica, assistenza. Il dicastero di via Venti Settembre rivela poi l’invio di una «risposta puntuale» anche alla Commissione europea e alla sua «richiesta di informazioni relativa al caso C26/2010». Per chiudere così l’indagine aperta a Bruxelles contro l’Italia per aiuti di Stato, “mascherati” con la storica esenzione Ici agli immobili degli enti ecclesiastici”. 

Ricette mediche elettroniche e bancomat obbligatorio per pagamenti sopra i 50 euro. Scrivono Alberto D’Argenio e Roberto Mania:
Ricette elettroniche come già oggi il biglietto ferroviario elettronico. Tra un anno si potrà andare in farmacia per prendere i medicinali prescritti dal medico muniti di un semplice pin che varrà su tutto il territorio nazionale. Addio ricetta cartacea, rigorosamente rosa, valida solo in una Regione. Lo prevede la bozza del “decreto sviluppo 2”, anticipata ieri dall’agenzia
TMNews, al quale sta lavorando il governo che ieri però non ha approvato il cosiddetto “cronoprogramma” dei provvedimenti che dovranno essere varati nei prossimi mesi. Un pacchetto di misure, quelle della bozza, per semplificare la vita di cittadini e imprese e per dare un impulso importante alla digitalizzazione del paese. Meno carta e più informatica, più banda veloce per navigare sulla rete fissa e mobile. Ricette digitali e anche comunicazione di nascita e di morte via web”.
Il Giornale: “Il piano per tenersi Monti”. Pd unito soltanto per far fuori Renzi. Editoriale di Vittorio Feltri:
“Matteo Renzi, trentenne sinda­co di Firenze, intende candi­darsi alle primarie del Pd che indicheranno il premier desi­gnato dalla base e non dal partito. Poiché il giovin rottamatore minaccia di vincerle, il primo pensiero di Pier Luigi Bersani è stato quello di abolirle. Soluzione radicale, non c’è che dire, ma un po’ grottesca. Difatti, le primarie erano il fiore all’occhiello dei pro­gressisti. Lo sono state finché i capi erano si­curi di padroneggiarne l’esito. Poi, consta­tato che la gente vota chi gli pare, hanno cambiato idea.Il fiore all’occhiello è diven­tato un crisantemo, del quale però è diffici­le sbarazzarsi senza fare una figuraccia con l’elettorato, già abbastanza nauseato dai partiti. Nell’impossibilità di azzerare la consultazione, quindi, i dirigenti hanno ri­piegato sulla caccia allo stregone: la parola d’ordine nel Pd è demolirlo. I maggiorenti della forza politica in testa nei sondaggi di­pingono Renzi come un Pierino inadatto a Palazzo Chigi, una macchietta animata da presunzione, pronto per l’ Isola dei famosi , altro che Consiglio dei ministri”.
Il Fatto Quotidiano: “Mangano e Dell’Utri due persone perbene. Berlusconi finalmente interrogato a Roma dai magistrati”. Scherzano col Grillo. Editoriale di Marco Travaglio:
“Può darsi che Grillo, come sempre, abbia esagerato quando ha detto che partiti e media al seguito, insultandolo ogni giorno con una campagna di “odio”, istigano a delinquere contro di lui qualcuno che potrebbe passare “dal tiro al bersaglio metaforico a quello reale, come negli anni di piombo”. Certo ha sbagliato le parole: anche lui usa l’insulto come arma di lotta politica; e tirare in ballo l’odio – come fecero B. e i suoi giannizzeri, attribuendo a chi lo criticava la qualifica di “mandante morale” dell’attentato della statuetta – non è solo un déjà vu: è un’assurdità, visto che almeno i sentimenti dovrebbero restare fuori dalla dialettica politica. Ma le reazioni del mondo politico e giornalistico (sempre più simili, tanto da sembrare ormai un tutt’uno) è penosa. Francesco Merlo, su Repubblica, arriva a scrivere che, siccome Grillo è un comico, non va preso sul serio. Forse non gli è ancora giunta notizia che Grillo è il fondatore e il promotore del Movimento 5 Stelle che alle ultime amministrative, con candidati tutt’altro che comici (semmai giovani), ha raccolto l’ 8, 2 % ed è ormai nei sondaggi il terzo partito d’Italia (con circa il 15 %). Resta poi da capire perché dovremmo prendere sul serio i politici di professione che hanno trascinato l’Italia alla bancarotta”.
La Stampa 6_9_12

La Stampa: “Salute, ecco cosa cambia”. Monti in cerca di un percorso condiviso. Editoriale di Paolo Baroni:

“Alle imprese che battono cassa annunciando un «autunno bollente» e ai sindacati che parlano già di sciopero generale il governo risponde rigettando la palla nel loro campo. Prima di parlare di soldi, incentivi e sgravi – chi li chiede sulle tredicesime, chi sui contratti aziendali e chi sull’innovazione e la ricerca – Monti si aspetta che siano le parti sociali a mettersi d’accordo, a trovare il modo di superare quel gap di produttività che rappresenta una delle palle al piededelPaese.Poi,masolopoi, il governo deciderà come muoversi”.
Usa 2012. L’ex nemico Clinton: “Solo con Obama l’America crescerà”. Dal corrispondente Maurizio Molinari:
La rielezione di Barack Obama porterà l’America in una «stagione di prosperità condivisa»: con questa promessa Bill Clinton lancia il presidente verso la rielezione. «Obama merita un secondo mandato perché ha iniziato la difficile strada della ripresa – afferma Clinton parlando alla Convention – gettando le basi per un’economia più moderna ed equilibrata» che darà vita a «nuovi posti di lavoro, nuove aziende e nuove ricchezze». Dunque il bivio è «fra un’America con prosperità condivisa nella quale siamo tutti assieme e una nazione dove ognuno farà per sè». Poche ore prima di salire sul palco Clinton ha anticipato i contenuti ai delegati dell’Arkansas, il suo Stato. «Non possiamo gettare via il lavoro fatto finora, abbiamo bisogno di un nuovo inizio» ha detto, difendendo Obama dalle critiche sugli scarsi risultati economici «perché ha ereditato una situazione terribile che non poteva essere risolta in una notte». L’indice è rivolto contro i repubblicani che «negli ultimi due anni al Congresso non hanno fatto nulla per rilanciare l’economia e creare lavoro» dimostrandosi «più interessati a far perdere il posto al presidente che non a garantirne di nuovi ai lavoratori».
Il Messaggero: “Merkel frena il piano Bce”. Il numero chiuso che serve  a tutti. Editoriale di Giovanni Sabbatucci:
“Gli studenti che in questi giorni si mobilitano, peraltro civilmente, contro i test di ammissione ad alcune facoltà universitarie motivano la loro protesta con due argomenti tra loro molto diversi e non facilmente conciliabili. Il primo è di principio e riguarda il diritto allo studio garantito dalla Costituzione, che verrebbe negato dall’applicazione del numero chiuso. Il secondo è di merito e si riferisce al livello di difficoltà o alla congruità dei quesiti sottoposti ai candidati.
Su questo punto ogni contestazione è ovviamente lecita e può essere di qualche utilità. Giusto denunciare gli errori, se ve ne sono, e discutere sui criteri. Purché si tenga presente che un test di ammissione a un corso universitario non può vertere sullo specifico delle materie che poi in quel corso verranno insegnate (e che il candidato ha tutto il diritto di non conoscere, soprattutto se non fanno parte del bagaglio scolastico), ma deve stabilire l’idoneità dello studente ad affrontare quel tipo di studi: dunque valutarne la preparazione di base (un compito cui la scuola superiore troppo spesso abdica, viste le altissime percentuali dei promossi alla maturità), oltre alla capacità di ragionare e di dare risposte in tempi rapidi”.