Massimo Giuseppe Bossetti “innocente” per Vittorio Feltri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2016 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Giuseppe Bossetti "innocente" per Vittorio Feltri

Massimo Giuseppe Bossetti “innocente” per Vittorio Feltri (foto d’archivio Ansa)

BERGAMO – Possibile che Massimo Giuseppe Bossetti, il sospettato numero uno per l’omicidio di Yara Gambirasio (e al momento unico indagato per questo delitto), sia innocente? Ne è convinto Vittorio Feltri che sul Giornale (clicca qui per leggere l’articolo integrale) scrive perché, a suo giudizio, le prove contro il carpentiere di Mapello diventino sempre più fragili col passare dei giorni e proprio per quello che sta emergendo nel processo.

Ecco i passaggi più significativi dell’articolo di Feltri:

Tutto congiura contro di lui, il quale qualsiasi dichiarazione rilasci a propria discolpa viene guardato dalla corte e dagli addetti all’informazione come un povero mentecatto, addirittura incapace di rammentare quel che accadde alla vittima e a se stesso la sera in cui si consumò la tragedia.Infatti, gli rimproverano di non ricordare ciò che egli stesse facendo mentre la fanciulla spariva e si accingeva a essere ammazzata. Come se fosse facile ricostruire i particolari della propria vita vissuta ieri; figuriamoci di quella vissuta due o tre anni orsono. Alla base delle accuse rivolte al muratore c’è appunto la smemoratezza. Gli rimproverano di avere scordato cosa combinò il giorno del delitto, dove era quel pomeriggio, dove andò, quale percorso scelse per rincasare.

È assurdo. Se a me chiedono quale cibo ho mangiato 24 ore fa a cena, rimango muto. Mi confondo. Nessuno è in grado di descrivere la propria attività di mercoledì scorso, mentre il povero Bossetti sarebbe obbligato, per non apparire bugiardo, a stendere un verbale inequivocabile di ciò che ha effettuato mesi, anni fa. Ma questo è ancora niente. I magistrati e le magistrate, specialmente le Pm, amano la precisione e la pretendono da tutti tranne che da se stessi.Propongo un ragionamento elementare. Bossetti ha caricato sul proprio furgone Yara e si ignora a quale scopo. Possederla? Forse. Per quale motivo ella avrebbe dovuto salire sul mezzo del carpentiere senza battere ciglio? Mettiamo che lui l’abbia presa con la forza. Alle sei di sera? Nel pieno centro del Paese? Nessuno ha visto la scena? Lei non ha gridato? Si è adagiata tranquillamente sulla poltroncina del camion? Non è escluso che i due si frequentassero, dice qualcuno. Già. Ma due che si frequentano e si danno un appuntamento lo concordano. Quando e come? Sui telefonini di lei e di lui non vi è traccia di comunicazione. Neanche una conversazione pur breve. Neanche lo straccio di un sms. Dubito che essi abbiano raggiunto un’intesa telepatica

Una testimone, tardivamente rivelatasi tale, sostiene di aver notato giorni prima l’adolescente (riconosciuta dall’apparecchio dentario) su un’automobile simile a quella di Bossetti (inconfondibile per via degli occhi celesti). Il dettaglio, se fosse accertato, dimostrerebbe che la coppia aveva una consuetudine. Ma se così fosse è fatale che sui cellulari di entrambi i soggetti esisterebbe qualche traccia della loro amicizia. Invece, non esiste nulla. Segno che non si erano mai parlati, che non avevano avuto alcun abboccamento. E allora dove sono le prove?Si giura che il furgone dell’operaio abbia gironzolato a lungo nella zona di Brembate nelle ore della sparizione della bambina. Ma bisogna sottolineare che di furgoni del tipo di quello posseduto da Bossetti, nella zona, ne circolano a migliaia, tutti uguali o simili, della medesima marca e con le stesse caratteristiche. non è semplice identificarli. Ovvio.

Che altro c’è di significativo per inchiodare il lavoratore del mattone? Il famoso Dna, ricavato dalle mutandine della vittima che corrisponde a quello dell’imputato. Stando alla vulgata, questo elemento sarebbe decisivo per negare l’innocenza dell’uomo. In effetti la scienza non è da sottovalutare, non sbaglia. Però chi la maneggia, invece, essendo una persona, quindi fallace come tutte le persone di questo mondo, può sbagliare e andare incontro a una clamorosa topica. Soprattutto, se si considera che l’esame in questione è irripetibile. Pertanto non è assoluta la sua attendibilità. Se non c’è l’opportunità di eseguire una controprova, non c’è prova.