Mauro Nori: “Né sprechi né inefficienze l’Inps è un esempio in Europa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2014 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA
Mauro Nori: "Né sprechi né inefficienze l’Inps è un esempio in Europa"

Mauro Nori: “Né sprechi né inefficienze l’Inps è un esempio in Europa”

ROMA – “Né sprechi né inefficienze l’Inps è un esempio in Europa”. Queste sono le parole del direttore generale Mauro Nori, intervistato da Repubblica:

Una macchina senza dubbio complessa, l’Inps. Che però quest’anno costerà quasi 1,9 miliardi solo per il personale, come anticipato ieri da Repubblica. Non le sembra tanto?
«L’1,7% in meno della Francia e l’1,2% in meno della Germania, secondo Eurostat. In Francia poi sono 120 mila, in Germania 80 mila. Noi arriveremo a 30 mila dipendenti alla fine di quest’anno, dopo aver “esodato” 3 mila persone. Meno di un grande Comune metropolitano. E con un rapporto tra dirigenti e dipendenti di uno a 60, tra i più virtuosi anche nel settore privato ».
Con un patrimonio immobiliare che vale 3 miliardi e mezzo, dopo l’incorporazione di Inpdap ed Enpals, perché l’Inps spende 120 milioni in affitti?
«Nel prossimo triennio quella spesa – necessaria in passato per alcuni territori, meno in futuro grazie alla fusione – si ridurrà di molto fino ad azzerarsi. Staremo solo in palazzi di proprietà. E avremo sede uniche che includeranno Inpdap ed Enpals».
La Corte dei Conti ha criticato l’appalto esterno di 170 milioni per i servizi informatici.
«Non è esatto. La Corte fa una riflessione sull’esternalizzazione dei contratti di informatica, di cui il 10% di consulenze. Da due anni però abbiamo eliminato tutte le nuove consulenze. Quelle rimaste si riferiscono a società incluse nei raggruppamenti temporanei di imprese che hanno vinto la gara europea ad evidenza pubblica indetta da noi per la riorganizzazione tecnologica. Ricordo che l’Inps è il più grande sistema informatico d’Europa, ma spende in Ict 437 milioni. I francesi 641 milioni, gli inglesi 697».
Eppure si parla da tempo di “Inps ombra” ad indicare lo strapotere di queste società esterne.
«Un caso vecchio di quattro anni, però. Quello della Kpmg che aveva assunto un ruolo debordante. Ricondotto all’ordinario».
Con 3 mila esuberi in atto, un rosso da 12 miliardi e un patrimonio negativo per 4 miliardi e mezzo, i premi ai dirigenti stridono.
«Ma quei soldi sono presenti sul fondo da trent’anni. E vengono erogati in base ai risultati, visto che all’Inps il 30% dello stipendio dei dirigenti è variabile».
Quanto alta sarà la liquidazione di Mastrapasqua?
«Zero. Non avrà liquidazione.Perché aveva un contratto di collaborazione, non era dipendente Inps ».
Come avete vissuto le sue dimissioni?
«È stato un terremoto, certo. Si è conclusa una storia di straordinaria concentrazione di potere in un solo uomo. Che però non ha avuto effetti devastanti sull’Inps, grazie all’apporto di una dirigenza forte e responsabile».
Le pensioni degli italiani sono a rischio?
«Assolutamente no. Ma la spesaper le pensioni pubbliche nei prossimi anni aumenterà, considerati gli obiettivi dellaspending reviewche taglieranno quella per il personale delle amministrazioni statali».
Siete preoccupati per il buco Inpdap che zavorra i conti?
«No perché è stato ripianato contabilmente con la legge di Stabilità. Ma nel futuro terremo d’occhio gli enti pubblici, come facciamo con le aziende private, e verificheremo se versano i contributi correttamente».