Migranti Brennero, limite velocità a 30, dogana e controlli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2016 - 16:13 OLTRE 6 MESI FA
Migranti Brennero, limite velocità a 30, dogana e controlli

Migranti Brennero, limite velocità a 30, dogana e controlli

UDINE – Non sarà come prima di Schengen, con tanto di doganieri a fermare auto per auto per controllare uomini e merci. Non sarà proprio così ma in qualche modo lo ricorderà. Cambiano, infatti, a causa dell’emergenza migranti e alle politiche restrittive dell’Austria, le regole di circolazione al varco del Brennero. Ci sarà, spiega sul Messaggero Veneto Mattia Pertoldi, un limite di velocità a 30 km/h per consentire i controlli a vista e alcune macchine saranno fermate in aree specifiche e controllate appositamente.

L’intenzione del Governo austriaco è quella di inviare in Tirolo un gruppetto di 100 doganieri e, da quello che filtra, altrettanti saranno a disposizione delle forze dell’ordine carinziane per monitorare i due accessi di Coccau tramite i quali si accede in Austria dal versante friulano: il primo direttamente attraverso l’autostrada e il secondo lungo la statale 13.

Sul transito di persone e merci sono previsti controlli a vista – come già ora vengono effettuati ai confini austro-tedeschi di Kufstein e Salisburgo –, mentre soltanto i veicoli che le forze di polizia decideranno di sottoporre a un’ispezione più accurata saranno condotti in un’apposita area di sosta.

Per consentire i controlli a vista, nelle aree di retrovalico sarà introdotto il limite di velocità dei 30 chilometri orari. Riguardo ai controlli del traffico ferroviario, la polizia austriaca auspica la possibilità di verifiche ben prima del confine anche da parte delle forze dell’ordine italiane per ridurre l’impatto una volta superata la frontiera.

Al Brennero e in Carinzia, sul versante austriaco, sarà allestito un centro di registrazione, cioè il punto nel quale le autorità di Vienna verificheranno quali migranti potranno richiedere asilo all’Austria, quali ricadono nel contingente per la prosecuzione del viaggio verso la Germania (3 mila 200 al giorno) e quali invece devono essere rimandati in Italia.

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E se al momento non si parla in alcun modo di muri o recinzioni di filo spinato, al Brennero è già prevista – e nel Tarvisiano è molto probabile – l’installazione di una serie di container e di barriere, come quelle già presenti al confine con la Slovenia di Spielfeld per indirizzare i profughi nelle direzioni volute dalle autorità ed effettuare i controlli senza la possibilità che qualcuno sia in grado di eluderli.

Una situazione complessa perché sempre Pertoldi intervista il prefetto di Udine che lancia un allarme. Con i nuovi sbarchi in Friuli arriveranno ben presto altri migranti:

Prefetto, partiamo dalla situazione attuale: come procede il sistema di accoglienza diffusa, almeno nel territorio di sua competenza?

«La realtà non è negativa. Ormai, in provincia di Udine, ci sono più di 30 Comuni che ospitano profughi e che hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione sinergico tale da permettere ai migranti di essere impegnati in piccoli lavori di pubblica utilità senza togliere posti di lavoro a nessuno. Questo, poi, è un territorio in cui esistono pratiche locali, come quelle di Palmanova, Venzone o Tarcento, che portiamo come ottimi esempi di integrazione al Viminale».

A proposito del ministero dell’Interno, Alfano ha preannunciato l’intenzione di chiedere alle Regioni la disponibilità di più altri 100 mila posti per l’accoglienza dei profughi. La lettera da Roma è arrivata anche a Udine?

«No, al momento non c’è stata alcuna richiesta. Mi preme, però, sottolineare come il fenomeno degli arrivi pur non essendo in aumento, si mantenga costante per cui sarà inevitabile che il ministero aggiorni le quote di ripartizione su scala nazionale. Vale la pena ricordare, inoltre, come il Viminale distribuisca i migranti a scaglioni di 10 mila unità alla volta e, in questo senso, anche il famoso tetto del 3,14% del Friuli Venezia Giulia dovrà essere rivisto».

La situazione internazionale, però, è sempre più complessa. Non è preoccupato per i nuovi limiti all’accoglienza decisi dall’Austria e per le possibili ripercussioni sul Tarvisiano?

«Innanzitutto devo dire che, personalmente, mi conforta la posizione della cancelliera tedesca Angela Merkel decisa, nonostante le polemiche, a mantenere valida la sua politica di apertura. Ma poi bisognerà capire, da qui ai prossimi mesi, quello che significherà, nel concreto, il ripristino dei controlli alla frontiera. L’Austria verificherà un camion ogni 10? Oppure ogni 100?»