Milano: manca insegnante di sostegno, bimbo disabile riufiutato

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2016 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA
Milano: manca insegnante di sostegno, bimbo disabile riufiutato

Milano: manca insegnante di sostegno, bimbo disabile riufiutato

MILANO – L’insegnante di sostegno non c’è e così il piccolo Andrea di Milano, dopo un “rimpallo” tra vari istituti ad oggi è senza una scuola. Di fatto, impossibilitato a esercitare il suo diritto all’istruzione. La storia la sintetizza il Corriere della Sera che ha avuto modo di parlare con i genitori:

Andrea aveva frequentato per quattro anni una scuola paritaria ma, per problemi economici e dopo il trasloco a San Donato, la famiglia decide in giugno di iscriverlo nella scuola pubblica più vicina a casa. Il preside spiega subito di non poter accogliere il ragazzo perché le due sole classe quinte esistenti sono già in sovrannumero: una di 20 e una di 26 alunni e in entrambe sono inseriti ragazzi disabili o con disturbi dell’attenzione oltre i limiti fissati dalle leggi e dai decreti. «Ma la scuola è un diritto», insistono i genitori di Andrea che si rivolgono all’Ufficio scolastico provinciale. Il preside ribadisce che nelle sue due classi il ragazzo «non troverebbe la giusta serenità e l’ambiente ideale per studiare avendo a cuore anche il suo equilibrio psico-fisico».

Nel frattempo, la mail della famiglia è arrivata anche sul tavolo dell’onorevole Brambilla che cerca di approfondire la situazione, riceve le stesse proposte ma anche la garanzia che ci sarà una soluzione. Ed eccola, la via d’uscita: iscrivere il ragazzo in un altro plesso, dove la preside è disponibile a accoglierlo. E lì siamo fermi, anche se il papà di Andrea non si dà pace: «Avevamo chiesto la scuola più vicina a casa che ci avrebbe consentito di andare a prendere e portare nostro figlio senza usare la macchina. Il preside ci ha risposto che lui fa ogni giorno 10 chilometri per andare al lavoro: ma non è questo il punto. Noi ogni volta ci sentiamo trattati come un peso e abbiamo paura che questo clima di non accoglienza si ripercuota sul nostro ragazzo». Il preside Fabio Favento ribadisce che «avendo solo due classi, con già situazioni problematiche all’interno, non avremmo potuto in nessun modo organizzare un nuovo inserimento,che per altro è stato chiesto solo in giugno quando le classe sono già state assegnate dall’ufficio scolastico. Ci siamo però fatti carico della situazione e abbiamo trovato una soluzione in una scuola che dista 200 metri da qui».

Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, ha detto: “La settimana prossima ricomincia la scuola. Tra i tanti problemi che le famiglie dovranno affrontare ce n’è uno che merita particolare attenzione: quello degli insegnanti di sostegno. Mi auguro di non dover assistere anche quest’anno a sacrosante manifestazioni di protesta da parte dei genitori di alunni disabili che non potranno iniziare regolarmente l’anno scolastico per carenza di docenti specializzati”; lo dice in una nota.