Monica Marini, sindaco paese di Renzi condannata. Il Giornale: premier predica ma…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2014 - 14:32 OLTRE 6 MESI FA
Monica Marini, sindaco del paese di Renzi condannata. Il Giornale: predica ma...

Monica Marina

ROMA – Marco Mairaghi (ex sindaco di Pontassieve) e Monica Marini (attuale sindaco dello stesso Comune) condannati dalla Corte dei Conti a risarcire con circa 250mila euro il danno erariale inflitto al loro comune. Una vicenda conclusa già nel 2012 ma cui il Giornale dedica ampio spazio il 7 luglio. Il perché è presto detto: il comune in questione, in provincia di Firenze, è quello dove risiede Matteo Renzi ed entrambi gli amministratori condannati sono del Partito Democratico.

Poco conta che l’attuale sindaco Marini sia tutt’altro che renziana: è della corrente che fa capo a Gianni Cuperlo e alle primarie locali ha sconfitto un amico e compagno di scuola di Renzi. Conta, secondo il Giornale, che Renzi nonostante il suo “fuori gli indagati dal Pd” si ritrovi un amministratore condannato proprio nel suo comune.

La vicenda trovata dal Giornale risale al 2012. Scrive Fabrizio Boschi:

Torna oggi di grande attualità, infatti, quella storiaccia che riguardò, nel 2012, l’allora assessore alle Politiche sociali e sanitarie del Comune di Pontassieve (dove Renzi abita), Monica Marini, neosindaco cuperliano della cittadina toscana.

L’ex sindaco Marco Mairaghi di Pontassieve venne condannato dalla Corte dei conti, insieme appunto alla Marini, a risarcire il Comune con 251mila euro per aver assunto dal luglio 2009 all’ottobre 2011 l’ex sindaco di Cerreto Guidi (Firenze), Luca Fanciullacci, come direttore generale senza che questi avesse il titolo di laurea, necessario per legge per poter sedere in quell’ufficio. Tale sentenza si aggiunse poi alla precedente condanna di risarcimento, per 443mila euro, inflitta nel 2011 alla precedente giunta (della quale la Marini faceva sempre parte), relativa allo stesso incarico a Fanciullacci, ma per il periodo 2004-2009.

La Corte sottolineò che Mairaghi e Marini (insieme anche ad altri assessori e funzionari) «hanno operato in un quadro di reiterate illegittimità ed illiceità, senza alcun riguardo all’ingente spesa per il bilancio comunale, che avrebbe dovuto essere tenuta ben presente anche considerate le ridotte dimensioni dell’ente tanto che in molti comuni tale figura non è stata mai istituita». Forte di questo prestigioso curriculum la Marini, nel maggio scorso, è stata eletta sindaco con il 74,45% di consensi.