“Monti e la scivolata tecnica sul craxiano Plaza”, Daniele Martini sul Fatto

Pubblicato il 5 Gennaio 2013 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mario Monti alla presentazione del proprio simbolo per la lista alla Camera, con uno “scivolone tecnico”, per dirla con le parole del Fatto quotidiano, sul luogo dell’incontro: l’hotel Plaza di via del Corso, a Roma.

Scrive Daniele Martini sul Fatto:

Sembra una barzelletta la scelta del Plaza come luogo per presentare il simbolo di una nuova forza politica che si illustra sobria, all’insegna del rigore e della compostezza. Come prenotare il parigino Crazy Horse per un triduo alla Madonna o lo storico balcone di piazza Venezia per un comizio.

Un clamoroso fuori luogo, con effetto boomerang incorporato. Il molto misurato ex presidente del Consiglio e molto neofita della politica, Mario Monti, forse non lo sa o forse non lo ricorda o nessuno glielo ha rammentato, ma ci fu un tempo che dire “scendo al Plaza”, nel senso alberghiero del termine, cioè è lì che pernotto e ricevo, equivaleva a confessare una professione politica.

Voleva dire, in sostanza: io in politica ci sono e navigo nel giro giusto, sto con chi conta e sminestra, con i craxiani di primo livello e il grande capo Bettino Craxi in persona, che del Plaza negli anni ruggenti della Prima Repubblica fecero, appunto, la loro comoda reggia, una specie di casa e bottega con la sede del partito che si affacciava proprio lì davanti. Il Plaza fu il luogo del craxismo sfrenato, con amorazzo e tangente incorporati, come Botteghe oscure fu il sancta sanctorum dei comunisti e piazza del Gesù la casa madre democristiana.