Napoli, rom e senzatetto: due progetti di impresa sociale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Agosto 2015 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, rom e senzatetto: due progetti di impresa sociale

Napoli, rom e senzatetto: due progetti di impresa sociale

NAPOLI – Scolarizzazione dei bambini, lavanderia industriale dove impiegare i senza tetto: il Comune di Napoli ha appena approvato due progetti di impresa sociale. Ne parla Il Mattino:

La prima delibera, con l’occhio puntato oltre il breve termine, guarda evidentemente a interventi strategici: si tratta di favorire la scolarizzazione dei bambini, l’accesso al mercato del lavoro per gli adulti, l’offerta di possibilità abitative (per chi lo desiderasse) alternative al campo nomade. Il tutto, tra l’altro, senza gravare sul (non grasso) bilancio comunale, ma attingendo a fondi ministeriali ed europei.

Seconda delibera: prevede la realizzazione di una lavanderia industriale in alcuni locali del Centro di prima accoglienza (l’ex Dormitorio pubblico) di via De Blasiis. Il progetto è semplice: creare una possibilità concreta di lavoro per «senza fissa dimora» che sono censiti e contattati dai servizi comunali (circa 4mila persone su tutto il territorio napoletano: un numero ovviamente orientativo, che cambia nel tempo). Due interventi, una sola logica. La spiega l’assessore Gaeta. «In entrambi i casi – dice – si interviene su situazioni di emergenza, ma con l’intento di fuoriuscire dai percorsi dell’assistenza e del bisogno. Diciamo che, nell’ambito delle politiche comunali di Welfare, si aggiungono due tasselli di un mosaico. Qui, insomma, si tratta di programmare».

La delibera rivolta alle comunità rom si ispira al progetto «Acceder» (significa «accesso») già sperimentato in Spagna (con un certo successo, pare). E utilizza il protocollo per il contrasto alle nuove povertà sottoscritto dall’Anci, l’associazione dei Comuni italiani e dall’Unar (l’ufficio contro le discriminazioni razziali) del Dipartimento Pari Opportunità del governo. Comunque, impegno non da poco. Anche se le cifre non sono, come a volte qualcuno vorrebbe far credere, da «invasione»: i rom presenti sul territorio comunale napoletano sono circa 3500 (su una popolazione che rasenta il milione di abitanti). Una comunità sparsa tra i campi di Secondigliano, Scampia, Poggioreale-Gianturco e Ponticelli-Barra. Oltre che nella struttura d’accoglienza di Soccavo (ex scuola Deledda), dove tutti i bambini vanno a scuola e possono anche contare su un servizio di trasporto scolastico. Scopo di «Acceder» è superare la logica del ghetto, della separazione, per lavorare invece all’inclusione. Cosa per niente facile, ma possibile. Progetto con «piccoli numeri», ma tendente a proiettarsi e ad integrarsi in un più ampio campo di interventi, anche quello della lavanderia.