Napoli, vigili urbani non eseguono ordinanza del municipio su accesso alla Ztl

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Dicembre 2013 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA

ztl napoliNAPOLI – C’è una clamorosa l’illegalità in atto a via Filangieri a Napoli, dove un varco Ztl aperto (virtualmente) il 18 ottobre scorso con ordinanza del sindaco, non è mai entrato in funzione. E da settimane, sulla vicenda, perdura l’osceno silenzio delle istituzioni cittadine.

Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, l’unico ad aver pronunciato qualche parola è stato Fabio Chiosi, presidente della municipalità. Ma le sue sono state frasi da parata e nulla più. Tutto è rimasto immutato. Eppure, questa storia, non è una bega di quartiere, né tantomeno una banale contesa tra opposti interessi commerciali.

Scrive Enzo D’Errico su Italia Oggi:

Basta riassumerne i capitoli principali, per accorgersi che è in campo una questione fondamentale per il futuro di Napoli: la legalità. Sì, proprio quella che il sindaco Luigi de Magistris ama (giustamente) sbandierare come un vessillo della sua amministrazione e che, invece, ormai viene calpestata anche nel «salotto buono» della città, non soltanto a Scampia o a Ponticelli. In questi ultimi quartieri, almeno, si possono invocare, quali attenuanti, il decennale degrado urbano e la solida presenza della camorra. A Chiaia no. Questo significa che il seme della strafottenza verso ciò che le norme impongono ha messo radici ovunque. E nessuna autorità riesce (o, nel caso specifico, vuole) estirpare la mala pianta che da quel seme è germogliata.

Il varco Ztl tra via Filangieri e piazzetta Rodinò è reso inaccessibile da alcune fioriere di proprietà del bar Cimmino (strenuo avversario del provvedimento) collocate a mo’ di barriera dai vigili urbani. Gli stessi vigili urbani che avrebbero dovuto assicurare il rispetto dell’ordinanza sindacale e che invece, al culmine del paradosso, si occupano di garantirne la violazione. Qualcuno ha chiesto conto di un simile comportamento? Macché. Gli unici ad averlo fatto, sono stati gli abitanti della zona e, in cambio, sono stati mandati a quel paese con modi spicci e arroganti. Cosa nasconde tale acredine? Cosa spinge un pugno di vigili urbani a disattendere un provvedimento che ha ricevuto addirittura l’imprimatur ministeriale? Ma soprattutto: come possono un ex magistrato, quale Luigi de Magistris, e un ex ufficiale dei carabinieri, quale Attilio Auricchio (capo di gabinetto e dirigente comunale alla Mobilità), tollerare un «ammutinamento» così palese e sprezzante? (…)