“Obama, i neri lo scaricano. Democratici verso il flop”, Mastrolilli sulla Stampa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2014 - 10:10 OLTRE 6 MESI FA
"Obama, i neri lo scaricano. Democratici verso il flop", Mastrolilli sulla Stampa

Obama (LaPresse)

WASHINGTON (STATI UNITI) – Il partito del presidente Obama è nei guai, e a condannarlo alla sconfitta nelle elezioni Midterm del 4 novembre potrebbe essere proprio il tradimento dell’elettorato nero. A sostenerlo non sono gli avversari repubblicani, ma gli stessi sondaggisti democratici, che hanno lanciato l’allarme con un documento riservato, finito nelle mani del New York Times.

Scrive Paolo Mastrolilli sulla Stampa:

«Andiamo incontro a una sconfitta devastante – si legge nel memo – se non riusciremo a mobilitare l’elettorato afro-americano come nel 2012. Al momento, però, non sembra che questo stia avvenendo».

Le elezioni Midterm hanno un solo interrogativo aperto: chi avrà la maggioranza al Senato, perché il Gop è sicuro di conservare il controllo della Camera. Se i democratici perdessero questa partita, la presidenza Obama sarebbe finita, perché con il Congresso interamente nelle mani dell’opposizione non passerebbe più alcuna legge. Per centrare questo obiettivo, i repubblicani devono togliere sei seggi al partito del presidente, senza perderne nessuno di quelli che già possiedono. Al momento Montana, West Virginia e South Dakota sembrano andati, e quindi il Gop ha bisogno di prendere altri tre senatori agli avversari. I candidati democratici più a rischio sono quelli in Alaska, Colorado, Iowa, Arkansas, North Carolina, Louisiana e New Hampshire. I repubblicani invece potrebbero essere sconfitti in Kansas, Georgia e Kentucky, complicando così la loro corsa alla maggioranza.
I neri, in base ai calcoli dei sondaggisti, potrebbero risultare decisivi in Georgia, Louisiana, North Carolina, Arkansas, e forse anche in Kentucky, e quindi hanno il potere di determinare chi controllerà il Senato. Ma il problema, secondo il documento riservato del pollster democratico Cornell Belcher, è proprio qua: «Gli elettori afroamericani andarono alle urne in grandi forze nel 2008 e nel 2012, ma non sono ben posizionati per rifarlo nel 2014. Infatti, oltre metà di loro non sa neppure la data del voto Midterm». Cosa sta succedendo?

Uno dei motivi dell’apatia sta nel fatto che Obama non è candidato. D’accordo, le elezioni saranno un referendum su di lui, ma non essendo il suo nome sulla scheda, la motivazione ad andare alle urne è meno forte. Il secondo motivo è la scarsa popolarità del presidente, per cui i candidati in bilico non vogliono che faccia campagna per loro, anche se sanno che servirebbe a mobilitare gli afro-americani, perché in cambio farebbe perdere troppi voti negli altri gruppi. La terza ragione, però, è il sostegno calante fra gli stessi neri per Obama. La comunità afro-americana lo aveva sempre guardato con un po’ di distacco, perché non lo considerava uno dei suoi: madre bianca, padre keniano, non veniva dai ghetti dei discendenti degli schiavi. Una volta alla Casa Bianca, poi, è stato troppo prudente nell’affrontare i temi razziali, venendo presto scaricato anche da intellettuali di peso come Cornel West. Ora questa insoddisfazione torna a pesare, e potrebbe costare ai democratici le elezioni di novembre.