L’ologramma di Michael Jackson ai Billboard Awards 2014. Gnocchi, Il Giornale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Maggio 2014 - 14:08 OLTRE 6 MESI FA
L'articolo del Giornale

L’articolo del Giornale

ROMA – Ai Billboard Awards 2014 tutta l’attenzione è sullo show di 4 minuti del “risorto” (un ologramma) Michael Jackson che scende da un trono, balla e canta. L’articolo di Alessandro Gnocchi sul Giornale:

L’ ologramma ha oscurato gli uo­mini in carne e os­sa. A stabilire il primato dell’artificiale sul na­turale non poteva che essere Michael Jackson. Cioè un di­vo la cui vera natura, forse, era l’artificiale. Non si spiega altrimenti la sua lotta per ot­tenere il falsetto, lui che ave­va una voce roca e profonda. Oppure la sua ossessione per la depigmentazione, lui che era nato nero come il ciocco­lato fondente. Oppure anco­ra i continui ritocchi estetici, che gli ridussero il naso a una presa elettri­ca, le labbra a una fessura bancomat, il viso a volto impersonale (copyright Veneziani). Forse Jacko fece tutto questo per di­ventare la propria idea di Michael Jackson, di­versa da quel­la « imposta » dalla natura (copyright Parente).
I fatti. Do­menica sera sono stati as­segnati a Las Vegas i Bill­board Music Awards 2014, ovvero i premi della rivista-bib­bia d­ell’indu­stria musica­le. Justin Tim­berlake è sta­to il trionfato­re della sera­ta, seguito dal gruppo Imagine Dra­gons. Ricono­scimenti an­che per la ri­v elazione Lorde e la re­diviva Jenni­fer Lopez. Sul palco, una sfilata ininterrotta di star. Lo­pez e Pitbull hanno aper­to lo show cantando in­sieme l’inno per i Mondia­li di calcio in Brasile, e poco dopo si è ag­giunto Ricky Martin. Grandi applausi per Katy Perry, Shakira, One Republic, Ima­gine Dragons, John Legend, Jason Derulo e Miley Cyrus, che ha interpretato, in colle­gamento da Manchester, una cover di Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles.
Nonostante le forze messe in campo, prima e dopo l’evento, l’attenzione è stata monopolizzata dall’esibizio­ne di Michael Jackson, «resu­scitato » per quattro minuti grazie a un ologramma. Quat­tro minuti frutto di un anno di preparazione e prove. «Ne abbiamo parlato negli ultimi cinque mesi mentre ci stava­mo ancora lavorando – ha di­chiarato il direttore e produt­to­re dei Billboard Awards Lar­ry Klein – È stato strano discu­tere di qualcosa che non esi­steva » . E finalmente lo spettacolo. Vestito con una giacca dora­ta e pantaloni rossi, il fanta­sma dell’artista è sceso dal trono e, unitosi ai ballerini e a una band di cinque elemen­ti, ha accennato alcuni passi del celeberrimo moonwalk mentre cantava Slave to the Rythm , uno degli otto brani di Xscape , il disco postumo uscito la settimana scorsa e già numero uno in 50 paesi. Jackson è scomparso nel 2009 a 50 anni vittima di un’overdose di farmaci.L’esi­bizione ha scatenato tanto l’ammirazione quanto la cri­tica dei milioni di fan dell’ar­tista. Venerdì, due giorni pri­ma, un giudice del Nevada aveva rifiutato la domanda di due società che sostenevano che il gala non aveva le auto­rizzazioni necessarie per far rivivere Jackson con un olo­gramma, che è una tecnolo­gia brevettata. «La decisione della corte non mi sorprende – ha commentato Howard Weitzman, avvocato che si occupa del­l’eredità di Jackson – La richiesta di fermare que­sta straordi­naria kermes­se era ridico­la » .
Non è la pri­ma volta, tra l’altro, che questa tecno­logia viene usata per ri­dare la vita (si fa per di­re) ad artisti scomparsi. Nel 2007, ad esempio, fu possibile far cantare Céli­ne Dion con Elvis Presley nel program­ma televisi­vo American Idol . Nel 2012, il rap­per Tupac Shakur, ucci­so in una spa­ratoria nel 1996, si palesò al Coachella Festival. Lo stesso Jacko fece un passaggio virtuale sul pal­co dello show Michael Jack­son: One del Cirque du So­leil’s.
La eco però non è paragona­bile a quella suscitata dalla serata di domenica. L’appari­zione di Jackson è servita in ogni caso per fare promozio­ne a Xscape , che presenta, ri­masterizzati, otto brani mai pubblicati ufficialmente. Un album-Frankestein: isolate le vecchie tracce vocali, sono stati convocati un esercito di produttori col compito di mo­dernizzare le parti musicali. Il risultato è un bestseller. La colonna sonora della notte dei morti viventi è stata la mu­sica dei morti viventi. Che ci attenda un macabro futuro?