“Panini d’oro ai buffet dei magistrati”, Franco Bechis su Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2013 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA

liberoROMA – I revisori inviano lettere con formule di rito, autorizzando senza coinvolgersi troppo le maggiori spese «prendendo atto che le proposte variazioni sono ritenute corrispondenti alle effettive esigenze dell’amministrazione». Ma poi aggiungono sempre di volere verificare a consuntivo se queste improvvise integrazioni di bilancio si «rapporti alle economie di spesa a suo tempo perseguite, nella materia, con apposite modifiche regolamentari ».

Scrive Franco Bechis su Libero:

Nel bilancio 2012 il problema si era presentato con un aumento rispetto alle previsioni di 248 mila euro al capitolo stipendi e assegni fissi a favore del personale di ruolo, e di 70 mila euro per il capitolo «spese per indennità di sedute dei componenti del Consiglio», che pure era divenuto forfettario proprio per non doverlo integrare con questo o quel gettone extra di presenza. Eppure su personale e staff si continua ad integrare i bilanci di previsione. Evidentemente Michele Vietti e i suoi principali collaboratori sono lavoratori instancabili. Tanto è che aumenta sempre la voce delle spese per straordinario che riguardano quegli staff. Si capisce anche dal consuntivo per gli straordinari militari. Al Csm si lavora così tanto da dovere pagare circa 10 mila euro di straordinari (circa 900 euro al mese) all’unico vigile urbano che nei momenti di punta deve regolare il traffico davanti alla sede Csm di piazza Indipendenza. Lo stesso Vietti deve fare le ore piccole al lavoro, visto che vengono pagati in media circa 600 euro al mese di straordinari a ciascuno dei sei militari che compongono la sua scorta. Un po’ di più – circa 700 euro medi al mese di straordinari vengono pagati dal Csm per l’extra lavoro compiuto da ciascuno degli 8 militari che fanno da autisti e scorta al primo presidente e al procuratore generale della Corte di Cassazione (…)

La cifra in sé non sembra enorme: 50 mila euro. Ma si è scoperto che è quanto si è speso a consuntivo nel 2012 per 20 appuntamenti. In media dunque si è speso 2.500 euro di catering a presentazione. Naturalmente la spesa dipende dagli invitati e da che cosa si offre loro. In metà dei casi si è trattato di organizzare un buon coffee break. Negli altri un «light lunch» o un buffet durante la pausa pranzo dei lavori. Partecipanti? Risposta dell’amministrazione: «Da un minimo di 10 a un massimo di 80 persone». Tradotto in numeri: la spesa pro capite per evento oscillerebbe fra 31 e 250 euro. In ogni caso una follia se si tratta di semplici coffee break, ma improponibile anche in caso di pranzi-buffet di 10, 20 o 30 persone, a meno che sia usanza del Csm fare scorrere champagne a fiumi e servire agli ospiti tartine al caviale e terrine di fois gras. E così si è aperto un «dossier catering» in tempi di crisi che può fare andare di traverso il boccone ai vertici del Csm…