Il passaggio della maturità. Gian Arturo Ferrari, Corriere della Sera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Giugno 2014 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
Il passaggio della maturità. Gian Arturo Ferrari, Corriere della Sera

Il passaggio della maturità. Gian Arturo Ferrari, Corriere della Sera

ROMA – “Quando divenne premier – scrive Gian Arturo Ferrari sul Corriere della Sera – ai primi di maggio del 1997, Tony Blair dichiarò che il suo governo aveva tre priorità: istruzione, istruzione, istruzione”.

L’articolo completo:

Nei diciassette anni che sono passati da allora, quello che era nel 1997 un programma sorprendente e uno slogan ben trovato si è trasformato in una verità lapalissiana (…)
Quel che i diciassette anni trascorsi hanno dimostrato — tra diffusione delle tecnologie digitali, apertura e globalizzazione dei mercati, voracità nell’apprendimento (si pensi agli studenti asiatici in America…) — è che su questi temi siamo usciti dal quadro otto-novecentesco ispirato al progressismo umanitario. Siamo alla struggle for life, alla lotta per la sopravvivenza.

E la sopravvivenza (spesso, pudicamente, chiamata occupazione…), per strano che possa parere, passa primariamente dall’istruzione. Ora, il perno del nostro sistema scolastico è lo snodo tra l’apprendimento preuniversitario e quello universitario. È un rendiconto finale, la somma di tutte le somme (…)
In via preliminare occorre però decidere se l’esame di maturità, che parte domani con la prima prova, abbia ancora un senso. Se infatti singole facoltà di singole università pubbliche amministrano propri esami d’ammissione (ah che nostalgia la Camera dei Fasci e delle Corporazioni…), è chiaro che l’esame di maturità perde ogni significato. Meglio eliminarlo, con risparmio di fatica, tempo e denaro. Nessuno scandalo, gli altri grandi Paesi europei non ce l’hanno o non ce l’hanno così tardi, a diciannove anni. Se invece si eliminano gli esami di ammissione, l’intero sistema scolastico deve essere radicalmente rifatto. Non riformato, rifatto. Il motto di Blair, nuovo rasoio di Occam, non lascia scampo. Se questa è la cosa più importante, è la prima da fare (…)

C’è ben altro. C’è un corpo insegnante umiliato, un personale non insegnante assai folto, un’università burocratica, sindacati riottosi. Ma il peggior di tutti i mali sta al centro, nella normativa, pedante sulle inezie e cieca di fronte al senso effettivo delle cose (…)
Nel frattempo gli indefessi normatori si occupano di aspetti essenziali per il futuro del Paese. Per nostra consolazione, il 19 maggio il ministero ha emanato l’Ordinanza n.37 che all’Articolo 21, «ai sensi del Decreto Ministeriale 16 dicembre 2009, n.99, articolo 3, comma 2» si preoccupa di stabilire i criteri a cui le commissioni degli esami di maturità si devono attenere per conferire il voto supremo di cento e lode. Ciò chiarito, sembra di capire, il perno su cui ruota tutto il nostro sistema scolastico tornerà all’antico splendore. Con tanti saluti a Blair e al suo istruzione, istruzione, istruzione .