Pasticcio sui test di medicina, Antonio Castro su Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Aprile 2014 - 12:28 OLTRE 6 MESI FA
Pasticcio sui test di medicina, Antonio Castro su Libero

Pasticcio sui test di medicina, Antonio Castro su Libero

ROMA – “Pasticcio sui test di medicina” scrive Antonio Castro su Libero: “Aspiranti medici di tutta Italia incrociate le dita, preparate le carte bollate e confidate nei giudici del Tar e nei pasticci di Bari”.

L’articolo integrale:

La prova di ammissione per le facoltà di medicina e chirurgia, dell’8 aprile, ha buone probabilità di essere annullata dai giudici amministrativi, costringendo così le università ad ammettere tutti i candidati che abbiano ottenuto ai test di immatricolazione almeno 20 punti su 90 ma siano risultati in sovrannumero per l’accesso al corso la laurea in medicina e odontoiatria. Il problema diventa nazionale perché che da due anni a questa parte, non prevedendo una graduatoria per ateneo ma nazionale, sorgendo un problema a Bari salta la classifica in tutta Italia. Portando così in dote agli aspiranti medici l’agognato ingresso nelle facoltà a numero chiuso. Perché? Perché a Bari uno dei 50 plichi custoditi per 48 ore in una caserma dei carabinieri, è stato manomesso (foto in rete), ed è sottratta una delle buste, ritengono gli uomini della Digos che indagano, per «agevolare qualche candidato che voleva avere la certezza di rispondere correttamente alle 60 domande ». A Napoli hanno poi trovato una busta dei quiz del ministero nella spazzatura,mentre il materiale andrebbe custodito anche dopo la prova. Al ministero dell’Università – consapevoli degli scenari legali, finanziarie amministrativi -ostentano sicurezza. La «prova è valida e non verrà annullata», garantiscono. Forse anche perché sanno ciò che succederebbe se i candidati che abbiano superato i venti punti nel test,ma che risultassero fuori graduatoria, dovessero fare ricorso. Semplicemente vincerebbero e verrebbero inseriti de facto in una nuova graduatoria per l’immatricolazione in sovrannumero proprio al tanto agognato corso di laurea in medicina.

Se solo una minima parte dei classificati rimasti esclusi dovesse fare ricorso, le università italiane andrebbero nel caos. Si stima che, in tutta Italia, sarebberomigliaia di vincitori fuori graduatoria: ai test si sono presentati in oltre 60mila… Ampiamente prevedibile che un buon numero possa fare ricorso. Ma l’ingresso di migliaia di studenti negli atenei farebbe saltare i costi di previsione, metterebbe sotto stress l’attuale struttura di formazione (più studenti,più docenze,più tirocini), e, in proiezione, ipotecherebbe anche il percorso nelle scuole di specializzazione.Aspetto non irrilevante in unmomento in cui il Miur taglia con il machete i budget e i rettori fanno quasi la colletta per restare aperti. Come se non bastasse lo stesso ministero ha ammesso che «circola l’immagine di un compito che, secondo le notizie diffuse, un candidato avrebbe postato sui social network sostenendo di aver portato la prova a casa. Il compito è stato rintracciato: si tratta di una prova sostenuta a Roma, all’Università La Sapienza, da uno studente che ha tentato » di portarsi a casa il test ma è stato individuato ed espulso dalla commissione d’esame.La presenza di un cellulare nel corso della prova era espressamente vietata. Se si inviano foto si può tranquillamente consultarsi con un esperto per rispondere ai 60 quesiti. «E anche questo configura un ulteriore profilo di irregolarità della selezione», scandisce l’avvocato Cristiano Pellegrini Quarantotti che da anni si è specializzato e segue i ricorsi dei candidati esclusi dalle facoltà a numero chiuso. L’avvocato del Foro di Roma – che ha presentato e vinto al Tar oltre 500 ricorsi solo l’anno scorso – ritiene che «le diverse irregolarità per la prova di Medicina e Chirurgia consentiranno ai candidati esclusi di promuovere ricorso dinanzi al Tar proprio per ottenere l’immatricolazione in sovrannumero». Le irregolarità di quest’anno – nonostante il Miur cerchi di minimizzare – sono molto gravi, in quanto investono non solo i partecipanti presso la sede di Bari o Napoli, ma riguardano l’intera prova nazionale, visto che la graduatoria è unica. Peraltro, non conoscendosi né le modalità né il luogo della manomissione del plico, con impossibilità quindi di stabilire chi e quanti abbiano potuto trarne vantaggio dalle anticipazioni rischia «di determinare l’assoluta irregolarità dell’intera prova concorsuale. In situazioni analoghe», ricorda l’esperto legale, «sempre per il test di accesso a medicina, nel 2007  a Bari e Catanzaro le prove furono annullate». Altro pasticcio che in sede di ricorso potrebbe pesare, la decisione perlomeno bizzarra «di avere anticipato ad aprile le prove di accesso a medicina e odontoiatria, per l’anno accademico 2014/2015».Una data che «determina una disparità di trattamento tra i candidati, in quanto molti studenti liceali, al momento del test, ancora devono terminare l’anno scolastico e si trovano,pertanto, ad essere penalizzati». Il ministro attuale, Stefania Giannini, ha già assicurato che il prossimo anno le prove si faranno a settembre, avvalorando quindi l’errore del precedente titolare del dicastero (Maria Chiara Carrozza). Insomma, un pasticcio.