Patto di Stabilità, Tares…come cambiano le regole se il legislatore ci ripensa

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Novembre 2013 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA

parlamentoROMA – Il Patto di Stabilità, ovvero i meccanismi di bilancio dei Comuni sopra i 1000 abitanti: le regole sulla Tares…chi fa le leggi ci ripensa spesso e le regole cambiano grazie a nuovi interventi, nuovi decreti. Ne parla Gianni Trovati sul Sole 24 Ore:

Il Patto di stabilità 2013, cioè il meccanismo che assegna gli obiettivi di bilancio a tutti i Comuni sopra i mille abitanti, è cambiato anche ieri: alle cinque del pomeriggio la Ragioneria generale ha diffuso un nuovo decreto che permette a chi ha rispettato i vincoli nel 2012 di ottenere un mini-bonus per il pagamento di debiti fuori bilancio.

L’ultima volta era cambiato 20 giorni fa, quando la «manovrina» (ancora da convertire in legge), aveva riscritto i moltiplicatori da applicare alla spesa corrente per calcolare il saldo da raggiungere: nel frattempo il Ddl di stabilità cambia le basi di calcolo per il 2014.

Il tramestio continuo delle regole riguarda ogni aspetto della finanza locale, e si concentra naturalmente sulle questioni fiscali. La Tares, il tributo sui rifiuti che avrebbe dovuto sostituire le vecchie tasse e tariffe a partire da gennaio, è stato travolto da una serie infinita di modifiche nei parametri di calcolo; fino a che, con un emendamento in extremis al decreto «Imu-2» (il Dl 102/2013, quello che ha cancellato l’acconto sull’abitazione principale), è spuntata la possibilità di riesumare la Tarsu abolita lo scorso anno.

Un premio, di fatto, a chi si è disinteressato della giostra normativa, non ha preparato i nuovi regolamenti e ha aspettato la deroga di fine anno, arrivata puntuale. Attenzione, però: anche dove rimarrà la Tarsu, ci sarà da pagare a dicembre la maggiorazione Tares da 30 euro al metro quadro, che doveva finanziare i servizi indivisibili dei Comuni ma in realtà finisce allo Stato (dietro compensazione ai sindaci).

In questo bailamme, interviene la legge di stabilità con la nuova Tasi, ed è inevitabile che i conti rischino di non tornare per molti Comuni. I calcoli, infatti, ripartono dall’aliquota standard, senza contare i tanti interventi al rialzo effettuati in questi due anni dai Comuni: nelle città dove le aliquote Imu sono più alte, di conseguenza, la Tasi non ha spazi di manovra sulla maggioranza degli immobili, e deve concentrarsi sulle abitazioni principali. La conseguenza possibile? Super-tasse sulla casa, e conti locali comunque in squilibrio.