Pd perde il 5%, FI precipita al 14,5. Franco Adriano, Italia Oggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2014 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA
Pd perde il 5%, FI precipita al 14,5. Franco Adriano, Italia Oggi

Pd perde il 5%, FI precipita al 14,5. Franco Adriano, Italia Oggi

ROMA – “A oltre sei mesi dall’insediamento – scrive Franco Adriano di Italia Oggi – il giudizio positivo sul governo Renzi (56%) è su livelli non dissimili da quelli del governo Letta dopo lo stesso periodo (che da quel punto visse poi un lento e continuo declino)”.

A fare le spese di questo calo di fiducia nel governo sono ovviamente in primo luogo le intenzioni di voto verso il Partito democratico e, ancor più, il numero complessivo dei dichiaranti il voto. Rispetto all’ultimo rilevamento di luglio, infatti, il Pd perde 5 punti percentuali attestandosi al 40%, mentre torna a crescere di tre punti percentuali il M5S risalendo al 21%. Continua il declino di Forza Italia (14,5%), lasciando sul terreno più di due punti percentuali rispetto alle elezioni europee. Il calo della partecipazione favorisce anche i partiti più piccoli: le sinistre soprattutto (al 4%), mentre tiene Fratelli d’Italia (al 3%). Diversamente la Lega Nord (6,5%) subisce una battuta d’arresto dopo il successo della campagna elettorale per le Europee e l’incremento negli ultimi mesi (fino al 7%). Il Nuovo Centro Destra si mantiene sulla soglia del 4% con una flessione di mezzo punto.

Siamo tutti in crisi

Tutti gli indicatori della crisi sono in peggioramento. Oggi l’81% degli italiani si sente personalmente colpito dalla crisi economica (+4% rispetto a soli due mesi fa). Crolla ad appena il 50% l’indice di fiducia nel futuro (-7% in due mesi). La correlazione di questi dati con l’andamento della curva del consenso del governo è evidente. La fiducia degli italiani nel futuro è legata alla percezione sulle capacità del governo di operare e di imprimere un cambiamento forte, radicale e positivo per il Paese.

“Cresce l’astensione ma M5S fidelizza l’elettorato” scrive  Antonio Valente, direttore di Lorien:

Se la credibilità del governo continua a crollare, visto che gli italiani vi avevano riposto una fiducia forte, le conseguenze costituiranno un fenomeno importante. Renzi sembra pagare pegno sull’impianto della promessa annunciata con realizzazione immediata. In questa direzione c’è stata sovrabbondanza di informazioni ma con una pochissima presa sull’opinione pubblica.

Emerge, infatti, che negli ultimi due mesi la cronaca internazionale ha surclassato nell’interesse quella italiana. Anche l’emergenza immigrati, che desta preoccupazione nel 90% degli italiani, è legata al contesto internazionale. In questo quadro, sul piano del consenso delle singole forze politiche, si può allora notare come si siano modificati i bacini potenziali e le intenzioni di voto. In particolar modo si riscontra l’effetto del calo di affluenza, dal 67% al 57%, che colpisce tutti i partiti, in particolar modo il Pd (che perderebbe quasi un milione di voti); ma non il M5S, che ormai si configura come un partito composto da un elettorato fedele in crescita: se lo zoccolo duro del Pd è quantificabile in 7 milioni di voti, M5S oggi può contare su quasi 4 milioni di convinti sostenitori. Il clima legato all’effetto-Renzi si è deteriorato, dunque non è un caso se le forze più in salute sono, oltre al M5S, Lega Nord, Fratelli d’Italia e le forze della sinistra.