Le Poste Italiane ingolfate, “1.200 tonnellate di lettere ferme al centro di smistamento”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Novembre 2013 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA
Le Poste Italiane ingolfate, "1.200 tonnellate di lettere ferme al centro di smistamento"

Le Poste Italiane ingolfate, “1.200 tonnellate di lettere ferme al centro di smistamento”

ROMA –  Una montagna di lettere sta ingolfando Poste Italiane. Da Milano a Napoli a Palermo, le giacenze aumentano di ora in ora, ma Poste Italiane minimizza: si tratta solo di un “parziale rallentamento”. Il motivo? La manutenzione: non va come dovrebbe. Rallenta tutto, anche la lettera inviata da Giorgio Napolitano per annunciare la sua disponibilità a deporre nel processo sulla trattativa Stato-Mafia, ma la mattina del 7 novembre quella lettera ancora non si trova. “La lettera – dichiara il Quirinale – è stata spedita tramite Poste e indirizzata direttamente al presidente della sezione della Corte d’Assise”. Poche ore dopo la missiva presidenziale viene recuperata.

Scrive Antonio Massari sul Fatto Quotidiano:

La manutenzione non è un dettaglio: è necessario affidarla a personale qualificato. Un colosso delle pulizie Poste Italiane – con l’ultima gara d’appalto – l’ha affidata alla Ph Facility: un colosso da mille dipendenti, sì, ma in tutt’altro ramo, quello delle pulizie. Tra i suoi clienti può vantare il Senato e la Camera dei Deputati, il ministero della Giustizia e i Monopoli di Stato, l’università di Genova e Finmeccanica. Soprattutto, Finmeccanica. Con l’azienda di piazza Monte Grappa – dice Anna Giuntini, amministratrice delegata di Ph Facility – gli affari sono floridi da ben 12 anni: “Abbiamo accumulato un fatturato di circa 200 milioni di euro”. Bene: ma Ph Facility s’è mai occupata della manutenzione di un Cmp? “No”, risponde Giuntini, “perché finora – in regime di monopolio – il settore era in mano a due aziende: Stac Italia al nord e Logos al sud”. “Non abbiamo esperienza” Stac e Logos – fino a due settimane fa – lavorano in subappalto per la Selex Es (società del gruppo Finmeccanica): da trent’anni questi operai si occupano della manutenzione delle macchine costruite proprio da Selex. Dal primo novembre l’appalto passa a Ph Facility. Lo vince con Selex Es che – abbandonando Stac e Logos – la sceglie come partner, accaparrandosi una gara da circa 90 milioni di euro pubblici. Stac e Logos provano a gareggiare, alleandosi con Siemens, ma perdono perché il ribasso di Selex e Ph Facility è superiore. Il punto, però, è che Ph Facility non ha alcuna esperienza nel settore che, per stessa ammissione della ad Giuntini, è monopolio degli operai di Stac e Logos. C’è un dettaglio in più. A detta della Fiom già da gennaio – quindi prima di vincere l’appalto” Selex e Ph facility iniziano contrattazioni individuali per assumere operai Stac e Logos. Possibile? “Contratti ribassati” Ph Facility e Selex Es smentiscono, gli operai Fiom ribattono: “Ancor prima della gara, già a fine gennaio 2013 – dice Silvano, ex operaio Stac – il personale Selex ha annunciato che non avrebbe più rinnovato il subappalto a Stac: se volevamo lavorare, ci hanno spiegato, dovevamo recarci presso la sede della Manpower di Padova dove avremmo trovato personale Ph Facility”. (…)

Alla redazione del Fatto Quotidiano però continuano a giungere immagini di giacenza – che pubblichiamo – dai vari Cmp sparsi per l’Italia. Abbiamo rintracciato una raccomandata che, spedita il 5 novembre, sei giorni dopo era nella sede di Italposte, che è un operatore privato, quindi concorrente di Poste Italiane. Anche oggi gli operai saranno davanti ai cancelli per presidiare i Cmp: “In questo momento, con la politica aziendale di Ph Facility, 190 operai sono rimasti per terra”, conclude Omiciuolo, “noi lotteremo fino all’ultimo, fino a quando non avremo ottenuto l’assunzione di tutti i lavoratori, con contrattazione collettiva – non individuale – e attraverso il mantenimento del contratto da metalmeccanici e delle condizioni economiche pregresse”.