Redditest, Primarie, Champions League: la rassegna stampa

Pubblicato il 21 Novembre 2012 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Scatta l’ora del Redditest. Il Corriere della Sera: “Arriva il Redditest, il software dell’Agenzia delle Entrate con cui si potrà verificare la compatibilità tra redditi e spese e quindi quanto si è esposti al rischio di controlli fiscali anti-evasione. Dalle Entrate anche il dato del milione di famiglie che dichiarano zero e spendono molto di più.”

Per approfondire l’argomento leggi anche: Redditest in sei mosse: 100 voci di spesa, conserva tutto, paga a rate

«Un milione di famiglie dichiara zero». L’articolo a firma di Antonella Baccaro:

“Il nuovo Redditometro, che partirà a gennaio sui redditi del 2009, tiene conto di oltre 100 voci di spesa, dalle auto alle barche, dal possesso di cavalli al risparmio e ai movimenti bancari, dai contributi versati alle assicurazioni, ai mutui e ai lavori immobiliari, gallerie d’arte e tour operator. L’Agenzia delle Entrate ha presentato ieri lo strumento aggiornato che considera «elementi certi», come la potenza delle auto e la lunghezza delle barche, non più solo presuntivi, come gli incrementi patrimoniali e il risparmio dell’anno. Inoltre, tiene conto della composizione della famiglia. L’Agenzia delle Entrate userà il nuovo redditometro, «almeno all’inizio, con la massima cautela e solo per differenze eclatanti» tra spese ed entrate, ha assicurato il direttore. Che ha evidenziato come, da una simulazione sull’intera platea delle famiglie, oltre 4,3 milioni (una su cinque) risultano non coerenti, dunque forse evadono.”

Auto, mutui, barche. Ecco la macchina della verità fiscale. L’articolo a firma di Antonella Baccaro:

“Non è difficile da usare il Redditest. Prima di iniziare è meglio avere con sé la dichiarazione dei redditi per trarne alcuni dati certi. Alla fine è consigliabile salvare il profilo e stamparlo. È sempre possibile modificarlo. La prima schermata chiede di scegliere il tipo di famiglia tra 11 tipologie possibili e di inserire il Comune di residenza e il reddito familiare complessivo lordo, comprendendovi quelli esenti, esclusi, soggetti a tassazione separata, a ritenuta alla fonte a titolo di imposta e a imposta sostitutiva. Cliccando su «continua», apparirà una banda laterale con le sette principali voci di spesa: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, spese varie, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Ciascuna di queste voci, una volta cliccata, si apre rivelando altre voci: ad esempio, cliccando su «abitazione», si avranno «abitazione principale», «altre abitazioni», «spese abitazioni». Ciascuna di questi voci fa accedere a una schermata in cui vanno inseriti i dati richiesti. Completato l’inserimento si passa a cliccare sulla voce successiva: «mezzi di trasporto», anche qui con delle sottovoci da compilare. Una volta esaurito il test si va al bottone in basso a sinistra «stima coerenza». Se il semaforo è verde, il reddito dichiarato all’inizio è coerente con le spese inserite. Se invece è rosso, vuol dire che non c’è coerenza, dunque, siamo potenzialmente a rischio di risultare evasori qualora subissimo un accertamento. Attenzione: chi fa il Redditest non invia i propri dati all’Agenzia delle Entrate. Non c’è alcun collegamento. Quindi il rischio di venire scoperti, in caso di evasione, attiene sempre all’iniziativa autonoma del Fisco.”

Province, i tagli nella palude dei partiti. L’articolo a firma di Lorenzo Salvia:

“Proprio per timore che questo accada la discussione è ancora ferma. È possibile che oggi si voti ma i tempi sono strettissimi visto che in un mese appena sarebbe necessario l’ok sia della Camera sia del Senato, sia in commissione che in Aula. Ci sono le resistenze locali, certo. Il sindaco di Crotone ha parlato di «straordinaria partecipazione di popolo» per un corteo di protesta di 3 mila persone, dal Molise chiedono di salvare Isernia che, tra capoluogo e hinterland, conta poco più degli spettatori che sabato scorso sono entrati all’Olimpico per Italia-Nuova Zelanda di rugby. E poi Monza che non vuole tornare sotto Milano dopo aver appena assaporato l’indipendenza. Ognuno ha la sua battaglia e la sua sponda a Roma. L’ex ministro Altero Matteoli, per dire, ha già preparato un emendamento per lasciare Prato e Pistoia fuori dalla città metropolitana di Firenze. E di emendamenti ne sono in arrivo altri, compresi quelli che chiedono di lasciare in carica le giunte fino alla scadenza naturale, per alcune prevista nel 2016, o che farebbero tornare il sistema elettorale diretto al posto di quello di secondo livello, con i consigli provinciali eletti dai consigli comunali della zona. Una febbrile attività di smontaggio che, però, non ha a che fare solo con i campanili.”

Un pensionato su due sotto i mille euro. L’articolo a firma Enrico Marro:

“Le prestazioni pensionistiche in essere nel 2011 sono circa 18,3 milioni, con un leggero aumento (+0,2%) rispetto al 2010, per una spesa di 194,4 miliardi, l’1,7% in più. Di queste, 14,8 milioni sono pensioni previdenziali (+0,6%), che hanno cioè alle spalle un periodo lavorativo. Per esse la spesa è stata di 169,9 miliardi (+ 2,5%). Sono invece più di 3,5 milioni le prestazioni assistenziali (pensioni e assegni sociali, pensioni di invalidità civile), diminuite dell’1,4% sul 2010, per una spesa di 24,5 miliardi, in linea con l’anno precedente. All’interno di quest’ultima voce l’esborso maggiore riguarda le pensioni d’invalidità, che hanno assorbito 16,1 miliardi (circa mezzo miliardo in meno del 2010) quasi 13 dei quali per i soli assegni di accompagnamento. L’aumento della spesa complessiva, si legge nel rapporto, «è dovuto essenzialmente alla perequazione automatica (l’adeguamento all’inflazione, ndr), fissata per il 2011 all’1,6% e all’incremento del valore medio delle pensioni liquidate».”

Monti agli investitori arabi: abbiamo domato l’incendio. L’articolo a firma di Marco Galluzzo:

“Mario Monti stenta a trovare la risposta giusta, è spiazzato dalla sincerità dell’interrogativo e lo rimarca facendo i complimenti a chi siede a fianco del principe ereditario del ricco Stato del Golfo persico. Ascoltano il capo del governo italiano circa duecento amministratori e professionisti degli Emirati Arabi Uniti, coloro che hanno diretto negli ultimi anni l’esplosione del modello Dubai e finanziato investimenti da capogiro in giro per il mondo. Il premier, dopo alcuni secondi di incertezza, risponde in questo modo: «Non vi sto dicendo abbandonate tutti i vostri dubbi e venite da noi, vi sto dicendo prendeteci in considerazione, perché l’Italia può garantire ritorni maggiori agli investimenti rispetto ad altri Paesi, ha un potenziale di crescita maggiore».”

Nessuno ha pagato. Il Giornale: “Ghedini e Spinelli negano qualunque versamento di denaro alla banda: «Non c’è stata alcuna trattativa». L’ipotesi di una truffa diventata rapimento. Nuovi indagati.”

Il Pdl fermi la giostra delle Primarie. L’editoriale a firma di Alessandro Sallusti:

“Dodici, forse quindici. Alla fiera del­le primarie Pdl i candidati si spre­cano, spuntano e scompaiono co­me funghi. È più che altro una fie­ra delle vanità della quale sfuggono senso e utilità. Non mi sembra che l’elettorato sia an­sioso di scegliere tra una offerta politica che re­sta confusa e che nella maggior parte dei casi rappresenta doppioni. Per fare chiarezza mancano i tempi, per farle bene mancano i soldi. Eppure il segretario Angiolino Alfano non molla: le consultazioni, dice, s’hanno da fare. In linea di principio condividiamo, è che la situazione è talmente pasticciata e gli even­ti in evoluzione che la soluzione alla fine po­trebbe essere peggio del problema di una lea­dership non certificata dalle urne. Che senso ha innescare una inevitabile guerra civile alla vigilia di una campagna elet­torale che si presenta come la più difficile di sempre? O si trova un accordo per presentare due, tre candidati che rappresentino le diver­se anime e che si impegnino a un patto di ferro post primarie o meglio lasciare perdere. Ci so­no un presidente, Berlusconi, e un segretario, Alfano: decidano loro chi dovrà essere il candi­dato premier ed evitiamo il ridicolo di una competizione a quindici che alla fine, ovvia­mente, non farebbe che indebolire tutti fosse solo per la dispersione dei già pochi voti. Tra pochi giorni si entra in clima natalizio. Abbiamo già i nostri, non pochi, problemi e l’interesse per la politica è al lumicino. Con­serviamo le energie per la partita vera senza stressare inutilmente gli elettori. La sfida la si vincerà con persone credibili e programmi chiari, possibilmente nel solco della tradizio­ne liberale. Entrambe le cose non mancano nel centrodestra, sono solo oscurate da logi­che di partito che, queste sì, possono essere la tomba del Pdl.”

Juve, Juve, Juve. La Gazzetta dello Sport: “Quagliarella, Vidal e Giovinco: il tris spazza via il Chelsea. Ottavi a un passo: serve un pari contro Lucescu (qualificato). Buffon: “E’ un messaggio, basta coi dubbi su di noi.”