Renzi-Berlusconi, Il Fatto: “7 minuti per un patto di ferro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2014 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA
Renzi-Berlusconi, 7 minuti per un patto di ferro

Berlusconi (LaPresse)

ROMA – Matteo Renzi stesso lo ha dovuto ammettere a caldo, appena terminato l’incontro: “Resta il numero uno, è in forma strepitosa, un cazzaro insuperabile”. Tutti complimenti, compreso il “cazzaro”. Il soggetto destinatario è Silvio Berlusconi, padrino del renzismo e della Terza Repubblica.

Scrive Fabrizio D’Esposito sul Fatto Quotidiano:

RENZI ARRIVA pure in ritardo. Al telefono avvisa, a metà mattinata: “Falli accomodare dove era Alfano ieri”. Ma tra i due, B. e Alfano, non c’è paragone, non c’è partita. Il Nuovo Centrodestra sarà costretto a entrare nel governo, per non morire. Questione di tempo. Il destino è già segnato stando almeno al colloquio riservato tra il Rottamatore e il Condannato. Il primo è con i suoi fedelissimi Delrio e Guerini, addetti all’ascolto e alla trascrizione delle consultazioni. Il secondo con i capigruppo parlamentari Romani (Senato) e Brunetta (Camera).

B. gigioneggia alla grande. Ci tiene a non sfigurare con la giovinezza smart del premier in pectore. Di qui un approfondito racconto di avventure erotiche, con nomi e cognomi delle protagoniste. Renzi ride. Delrio, che è monogamo credente con nove figli, ostenta un distacco imbarazzato. Guerini, al computer, smette di picchiettare i tasti. Tra tutti i verbali stilati tra ieri e martedì, questo farà la gioia degli storici. A conferma che la vera staffetta a Palazzo Chigi, saltando Monti ed Enrico Letta, è quella tra “Matteo” e “Silvio”.

Il Cavaliere si sofferma pure sul suo rapporto con Putin e racconta altre avventure in terra russa. Si sente a suo agio, con il leader che a sinistra ha rottamato anche “il comunismo”. Poi quando si tratta di fare sul serio restano a quattr’occhi. “Ci date cinque minuti?”, rivolti ai quattro testimoni. E i quattro eseguono, senza obiettare nulla. I minuti saranno sette per la precisione. Nasce un altro patto, che secondo una fonte berlusconiana “va oltre tutto”. È l’offerta totale del Condannato a Renzi: “Matteo quando vuoi noi ci saremo sempre, di me ti puoi fidare”. Questo il principio stabilito. Di qui tutto il resto: l’annientamento di Ncd, complice l’intoccabilità dell’Italicum; le garanzie su Giustizia e Comunicazioni, come anticipato sabato scorso dal Fatto ; finanche la pattuglia del soccorso azzurro dei dissidenti di Forza Campania (Cosentino), Forza Puglia e Forza Sicilia.

A PALAZZO GRAZIOLI , la residenza di B. nella Capitale, la versione autentica del colloquio segreto, durato sette minuti, è questa: “Di fatto è il governo Renzi-Berlusconi, saranno loro due a dettare i tempi della legislatura. Adesso c’è il primo tempo, poi ci sarà l’intervallo e finalmente inizierà il secondo tempo”. Nulla è da escludere, nel secondo tempo. Il doppio inciucio di Renzi, da un lato Alfano, dall’altro Berlusconi, alla fine condurrà a un sanguinoso duello fratricida a destra. E chi resterà in piedi, cioè B., prenderà il posto dell’altro nella maggioranza. Semmai il punto è: può il Condannato fidarsi di Renzi? Per il momento sì (…)