Renzi-Merkel, Italia-Uruguay: le prime pagine dei giornali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2014 - 08:06 OLTRE 6 MESI FA

Il Corriere della Sera: “I rilievi del Quirinale sui decreti”. Il disordine che ignoriamo. Editoriale di Franco Venturini:

È perfettamente comprensibile che le nostre priorità siano la politica interna, la congiuntura economica, l’Europa, insomma tutto quel che ci tocca direttamente. Ma in questa logica selezione d’interessi, che non è soltanto italiana, rischiamo di non accorgerci che nel mondo esterno la classifica sta cambiando con una velocità mai vista dopo la fine della Guerra fredda. Si diffonde ovunque un disordine sempre più pericoloso anche per noi, torna alla ribalta il tema della guerra e della pace che credevamo sepolto sotto le macerie del Muro di Berlino, le aree più instabili del mondo si armano fino ai denti con sommo disprezzo dei buoni propositi sottoscritti all’Onu. E allora diventa opportuno allungare lo sguardo.
Cominciamo da vicino casa. Sul caos libico il Corriere ha da tempo lanciato l’allarme, e gli avvenimenti continuano a dargli ragione. La diplomazia appare impotente davanti alle milizie e ai loro ricatti energetici, alla guerra civile strisciante, alle masse di profughi provenienti da altre crisi che dalle coste libiche partono nella speranza di raggiungere l’Italia. Quanto potrà durare? E poi ci sono i depositi di armi dell’era Gheddafi: lì si riforniscono combattenti d’ogni dove, qaedisti del Sahel, massacratori delle guerre africane, contendenti siriani, terroristi ben finanziati e fanatici islamisti dell’Isis (sigla per «Stato islamico dell’Iraq e del Levante») che sta mettendo a soqquadro l’Iraq.

La prima pagina di Repubblica: “Svolta Merkel: patto Ue più flessibile”.

La Stampa: “Ue flessibile, sì della Merkel”.

Il Giornale: “La Merkel scricchiola”. Scrive Francesco Forte:

Angela Merkel ha aperto un nuovo spiraglio di flessibilità nella inter­pretazione del patto di stabili­tà europeo. Ma esso è piccolo, incerto nelle modalità, condi­zionato, non esente da rischi perché la cancelliera tedesca è molto abile, nel prendere più di quello che dà. Sino ad ora so­lo Mario Draghi è riuscito a evi­tare i danni e a incassare i van­taggi, per altro non sempre ot­tenendo ciò che desiderereb­be. La ragione della concessio­ne attuale della Merkel è che si rende conto che la congiuntu­ra nell’euro zona non migliora nella misura sperata. E ciò dan­neggia anche la Germania, per­ché riduce la sua crescita, che dipende in più larga parte da quella dell’euro zona, ora che la Cina su cui i tedeschi aveva­no soprattutto puntato non sta andando al ritmo di prima e stringe rapporti con la Russia, altro grande sbocco della Ger­mania, che ha ora problemi. I tedeschi capiscono le cose in ri­tardo. Ma meglio tardi che mai.

Il Fatto Quotidiano: “Ecco i due sì del Governo all’immunità”.