Renzi, Padoan e le promesse. Per gli 80 € tagli per miliardi, ma non bastano mai

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Aprile 2014 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
Renzi, Padoan e le promesse. Per gli 80 € tagli per miliardi, ma non bastano mai

Renzi, Padoan e le promesse. Per gli 80 € tagli per miliardi, ma non bastano mai

ROMA – Renzi, Padoan e le promesse. Per gli 80 € tagli per miliardi, ma non bastano mai. Riferisce Luca Cifoni, sul Messaggero che

La linea è chiara: le riduzioni di imposta strutturali andranno coperte con tagli di spesa altrettanto strutturali

La necessità di accelerare al massimo i provvedimenti – in particolare quello sugli sgravi in busta paga ai lavoratori – condiziona inevitabilmente il lavoro del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Sarà inevitabile, avverte Luca Cifoni, il ricorso a clausole di garanzia, sotto forma di tagli lineari che scatterebbero in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi”. In realtà, constata Luca Cifoni

a pochissimi giorni dall’approvazione del Def e a poco più di dieci dal via libera al calo dell’Irpef diverse opzioni sono ancora aperte. Se ne è parlato anche durante l’incontro a Palazzo Chigi tra il titolare dell’Economia e il presidente del Consiglio. In particolare sono state passate in rassegna le varie voci di revisione della spesa. Simmetricamente, sul lato delle uscite, il lavoro verte sulla esatta definizione della platea dei beneficiari dell’aumento in busta paga che scatterà a fine maggio. Stabilito che il beneficio pieno di circa 80 euro al mese toccherà a chi ha un reddito entro i 25 mila euro lordi o poco meno, si tratta di decidere come verrà modulato il beneficio ai livelli più bassi, a partire dagli 8 mila euro, e dove invece si azzererà per quelli più alti.

Le diverse soluzioni tecniche hanno ovviamente costi differenti, ma la scelta finale non potrà che essere politica. La principale voce di copertura sarà la revisione della spesa, che secondo le stime attuali potrebbe assicurare circa 4 miliardi. Non pochi certo, ma nemmeno sufficienti da soli a garantire un intervento sull’Irpef che potrebbe costare negli ultimi otto mesi del 2014 tra i 5 e i 6,5 miliardi. In caso estremo per l’eventuale differenza potrebbe esser rimessa in gioco solo per quest’anno qualche voce una tantum, come i proventi del rientro dei capitali o l’Iva connessa allo sblocco dei debiti della pubblica amministrazione. Ma problemi ci sono anche sulla finalizzazione della spending review; si tratta di trasformare le linee di intervento tracciate da Carlo Cottarelli in norme “bollinabili” dalla Ragioneria generale dello Stato. (Luca Cifoni, Il Messaggero)

A dispetto di tutto il calendario è stato confermato dallo stesso Matteo Renzi: martedì prossimo il via libera al Def, la settimana successiva (il 15 o il 16) il Consiglio dei ministri che approverà l’operazione Irpef.