Renzi, Tfr e lavoro: le prime pagine dei giornali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Ottobre 2014 - 08:14 OLTRE 6 MESI FA

Il Corriere della Sera: “L’Italia arretra, conti da rivedere”. Tre buchi aperti dal Tfr in busta, editoriale di Massimo Fracaro e Nicola Saldutti:

La liquidazione, per chi ancora ce l’ha, rappresenta da sempre per i lavoratori una retribuzione differita. Una sorta di polizza sul futuro da usare per comprare una casa per le vacanze, far studiare i figli, aiutarli a mettersi in proprio. Il governo, alle prese con la necessità di rilanciare la crescita, sta studiando la possibilità di anticipare l’utilizzo di questo risparmio e, dal primo gennaio 2015, restituirlo direttamente in busta paga (si parla al 50%, forse in via transitoria e per scelta volontaria).
Un cambiamento epocale, con l’obiettivo di rimettere in moto la macchina inceppata dei consumi. Una finalità senza dubbio condivisibile che però suscita alcuni dubbi, da dissolvere in fretta. La coperta del Tfr (Trattamento di fine rapporto o liquidazione) non può, infatti, bastare a servire due padroni: i consumi e i risparmi degli italiani. Addirittura tre se si considera che, in base alla legislazione attuale, il Tfr è considerato il principale strumento di finanziamento della previdenza integrativa. Pochi l’hanno utilizzato a questo scopo. Se il fine è quello di mettere più soldi in busta paga, la strada maestra resta quella di ridurre le tasse.

La Repubblica: “Lavoro, i ribelli del Pd all’attacco di Renzi”.

La Stampa: “Renzi: grazie a bonus e Tfr 180 euro in più in busta paga”.

Il Fatto Quotidiano: “Il partito unico c’è già, PD e FI e i voti in fotocopia”.