Rifiuti Roma, Il Messaggero: “La procura indaga sull’Ama”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2014 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA
rifiuti roma malagrotta

La discarica di Malagrotta (LaPresse)

ROMA – Il nuovo filone di inchiesta per avvelenamento della falde riguarda anche Total Erg che controlla la Raffineria Roma. Il fascicolo è stato riunito al primo troncone sulla Giovi che gestisce la discarica di Malagrotta.

Scrive Sara Menafra sul Messaggero:

Avvelenamento delle falde e contaminazione dei suoli tali da far ipotizzare l’omicidio colposo e le lesioni personali colpose. L’inchiesta sull’area di Malagrotta decolla dopo l’acquisizione della perizia del Politecnico di Torino. La procura di Roma ha infatti riunito in un unico fascicolo le contestazioni mosse a Francesco Rando, amministratore delegato della società Giovi che gestisce la discarica, estendendole anche ai vertici di Ama e di Raffineria Roma Spa (azienda controllata da Total Erg). Che la falda sotterranea che corre sotto l’area della discarica (ormai chiusa) sia inquinata, è stato accertato anche dalla recente perizia dei tre professori del Politecnico di Torino su incarico del Consiglio di Stato. Che la responsabilità sia riconducibile soltanto al percolato proveniente dai rifiuti, è un punto che la procura intende chiarire. Il reato colposo potrebbe infatti essere in concorso con l’impianto Ama di incenerimento di rifiuti ospedalieri e farmaci scaduti e con la vicina raffineria (…)

Per vederci chiaro, lo scorso luglio il gip di Roma Massimo Battistini ha prorogato di due anni le indagini condotte dal pm Alberto Galanti. Nel frattempo le perizie e i prelievi sull’area di Malagrotta sono andate aumentando. Una relazione epidemiologica dell’Asl Roma E ha evidenziato un aumento delle patologie dell’apparato cardiovascolare nelle donne e dell’apparato respiratorio negli uomini, oltre che un incremento di patologie tumorali della laringe e della mammella nelle donne.

Altri prelievi compiuti dall’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, hanno riscontrato la presenza nel sottosuolo della zona di ferro, magnese, e nichel in livelli superiori fino a trenta volte quelli consentiti per legge. Ma è stata l’ultima perizia – quella affidata dal Consiglio di Stato al Politecnico di Torino dopo l’annullamento della precedente perché compiuta da Massimo Grisolia, uomo vicino al ras delle discariche Manlio Cerroni – che ha acceso un faro sulla relazione esistente tra una falla nell’isolamento della discarica e l’avvelenamento della falda.

Secondo gli esperti, infatti, «appare evidente che i parametri di inquinamento riscontrati sono ragionevolmente attribuibili a percolato». Ma ciò non esclude l’eventuale corresponsabilità di altri fonti di inquinamento individuate nei vicini impianti Ama ed Total Erg (…)