Roma, ghanese aggredisce rumena a sprangate a La Storta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2015 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA
Roma, ghanese aggredisce rumena a sprangate a La Storta

Roma, ghanese aggredisce rumena a sprangate a La Storta

ROMA – Aggredita e presa a sprangate davanti a una caserma dei carabinieri. A Roma. E’ quanto accaduto a Marilena, una giovane romena che all’alba del 2 giugno (erano le cinque del mattino) è stata aggredita da un ghanese di 39 anni nel quartiere La Storta. Aggressione senza motivo, per ora.  Che fa pensare in modo inquietante alle picconate di Mada Kabobo a Milano: vittime scelte a caso e assenza di movente. Il ghanese, fermato alcune ore dopo, non parla. Si è chiuso nel silenzio.

L’uomo era ospite, racconta sul Messaggero Laura Bogliolo, di un centro per rifugiati in via di Grottarossa. Centro che, ora, è sotto assedio. E non dal 2 giugno:

(…)Esplode la rabbia contro gli immigrati: per settimane i cittadini sono scesi in strada contro l’apertura di un centro di accoglienza a Casale San Nicola, venerdì scorso per la terza volta nel giro di pochi mesi un centro per rifugiati in via di Grottarossa è stato assalito con lanci di petardi e bombe carte scatenando la rivolta dei migranti che hanno incendiato cassonetti. E ieri poco dopo l’aggressione in tanti sono scesi in strada per protesta: «Chi difende la legalità non è razzista, i diritti dei cittadini sono calpestati ogni giorno, è un problema di sicurezza e vorrebbero portare qui anche altri immigrati, Marilena è stata aggredita davanti alla caserma dei carabinieri, siamo allo sfascio». C’erano mamme, papà, giovani, commesse, proprio come Marilena, che lavora in una pizzeria poco distante, nel picchetto nato spontaneamente davanti a quei cassonetti da dove è sbucato S.A., 39 anni, senza permesso di soggiorno.

Urlava “aiuto vogliono uccidermi” Marilena. Che ora è in ospedale:

Villa San Pietro: trauma cranico, ferita lacero contusa, 15 giorni di prognosi. «Era una furia» riuscirà a sussurrare. C’è chi racconta di «continui furti nelle case, scippi alle fermate isolate dei bus, di sbandati extracomunitari sempre ubriachi», e chi terrorizzato dice: «Poteva essere una strage, come quel Kabobo che a Milano ha ucciso tre persone con un piccone». L’aggressore è stato fermato da un carabiniere della caserma diretta dal comandante Gennaro Petruzzelli per lesioni personali aggravate, arresto convalidato. Non ha parlato davanti ai militari, è apparso stordito e non si capiscono i motivi di quel gesto. «Sono stata svegliata dalle grida di Marilena – racconta Alessandra Severini – urlava “vogliono uccidermi, aiutatemi” è stato tremendo, non ci sentiamo più al sicuro e abbiamo paura».

Laura Bogliolo, sulla vicenda, intervista anche Giancarlo Magalli che spesso frequenta il quartiere:

«Qui è un disastro, è pieno di sbandati ubriachi, sbucano ovunque, è allarmante quello che è successo a quella povera ragazza». Giancarlo Magalli, frequenta spesso il quartiere La Storta e ieri era proprio davanti al luogo dell’aggressione.
Giancarlo Magalli, anche lei ha paura?
«Non si tratta di avere paura, è un dato oggettivo: qui è pieno di sbandati, si ubriacano tutto il giorno, in particolare c’è molto degrado a piazza della Visione, sbucano da ogni parte, mi dispiace tantissimo per l’aggressione alla ragazza».
Ci sono molti extracomunitari?
«Sì, ghanesi, ma anche romeni, non è che sono pochi e cattivi, ma tanti, davvero tanti, e tra una comunità di disperati è ovvio che ci sia qualcuno che ogni tanto perda la testa, impazzisca. Sono senza fissa dimora, non lavorano, vivono in condizioni estreme ed la disperazione può portare all’esasperazione, a momenti tragici.
Crede
sia necessaria una maggiore sicurezza nel quartiere?
«Non credo sia un problema di sicurezza, non puoi di certo posizionare un carabinieri ogni dieci metri: è un problema di emarginazione e disperazione che possono alimentare l’aggressività. Quell’uomo evidentemente è impazzito».