Roma in stallo: Marino in vacanza, Renzi irritato…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Agosto 2015 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA
Roma in stallo: Marino in vacanza, Renzi irritato...

Matteo Renzi e Ignazio Marino (Foto LaPresse)

ROMA – Ignazio Marino è partito per le vacanze ai Caraibi subito dopo aver nominato la nuova giunta e aver rischiato il commissariamento del Comune di Roma. Una vacanza che ha irritato il premier Matteo Renzi, scrive Marco Conti sul Messaggero, con la partenza del sindaco in un momento di difficoltà per la Capitale. Il funerale show dei Casamonica non ha certo aiutato a placare gli animi e la precisazione del renziano Michele Anzalndi sul fatto che “Marino ha già collezionato 15 viaggi in due anni” sembra indice di malumori.

Conti scrive sul Messaggero:

“Se però anche la data della manifestazione a Don Bosco del Pd (il 3 settembre), ha dovuto tenere conto del biglietto aereo del primo cittadino, il rischio della paralisi amministrativa si fa reale e non basta la chiusura a Capocotta di tre chioschetti di Legambiente per testimoniare la vitalità di un’amministrazione che sino a qualche settimana fa era sull’orlo del commissariamento. Nonostante il funerale del boss e le richieste delle opposizioni, l’eventualità del commissariamento sembra scongiurata, ma il Consiglio dei ministri di giovedì dovrebbe predisporre intorno a Marino una sorta di cordone sanitario guidato dal prefetto Franco Gabrielli. Nella sua relazione, il ministro Alfano dovrebbe incaricare il prefetto di Roma di lavorare di concerto con il sindaco Marino, per mettere a punto interventi in grado di «risanare» i settori dell’amministrazione che l’ispezione giudica compromessi. Trattandosi dei dipartimenti più importanti, si tratta in pratica di una sorta di tutela che il prefetto eserciterà sugli atti del Comune e sulla stessa giunta.

Resta il fatto che le falle nel sistema di sicurezza – evidenti dopo il funerale-parata – non sembrano influire sulla scelta che farà il governo a metà settimana anche se il tema dell’infiltrazione mafiosa della Capitale è tornato centrale nel dibattito politico e sulle prime pagine dei principali giornali stranieri.

FERIE
Il danno d’immagine irrita il presidente del Consiglio da giorni silente, ma la relazione consegnata dal prefetto al ministro Angelino Alfano non individua responsabilità precise ma un’approccio «troppo burocratico» da parte di tutte le istituzioni che ha impedito di valutare il devastante effetto finale. Alfano potrebbe relazionare, nel Consiglio dei ministri di giovedì, anche sulla vicenda dei Casamonica e prima di affrontare le questioni legate all’inchiesta Mafia Capitale. Resta da vedere se le conclusioni del ministro dell’Interno, con il possibile trasferimento di qualche commissario di zona, e le misure che proporrà il prefetto Gabrielli basteranno a tranquillizzare l’opinione pubblica, la stampa internazionale e il presidente del Consiglio che attende di conoscere le proposte del prefetto che dovrebbero servire a evitare gli ”errori” di giovedì. L’accelerazione della Santa Sede, che ieri ha definito «uno scandalo» i funerali hollywoodiani dei Casamonica, rischia infatti di ”scoprire” ancor più l’esecutivo che per giorni si è chiuso in un imbarazzante silenzio.

QUADRATO
In attesa di sapere se l’esibizione di potenza comporti ai Casamonica conseguenze superiori ad una denuncia per occupazione di suolo pubblico, l’attesa per il documento messo a punto da Alfano rende nervosi gli esponenti romani del Pd che faticano a far quadrato intorno all’amministrazione di Ignazio Marino.

Renzi, anche se sa di non poter bissare con il Giubileo il successo avuto con l’Expo, si accontenterebbe di un pareggio. L’inazione dell’amministrazione continua però a preoccuparlo malgrado il commissario del Pd romano, Matteo Orfini, faccia di tutto per tranquillizzarlo confidando sugli ultimi innesti in giunta”.