Roma, piano anti-dehors. Rivolta dei ristoratori: “Serrata sotto Natale”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Dicembre 2013 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA
dehors

Dehors a Roma

ROMA – Mentre la crisi divampa, Roma è dilaniata dalla guerra dei dehors e dei tavolini all’aperto.

Come racconta Laura Serloni su Repubblica,

gli esercenti di bar e ristoranti scelgono la linea dura. E sotto le festività sono pronti ad abbassare le saracinesche dei loro locali in segno di protesta contro i cosiddetti Piani di massima occupabilità, quelli in sostanza che riordinano i dehors.

«È arrivato il momento di dare soluzioni concrete agli esercenti sui tavolini all’aperto — sbotta Fabio Mina presidente della Lupe (Libera Unione Pubblici esercizi) di Roma che rappresenta soprattutto locali del centro storico — Continuano ad arrivare decine di lettere, ogni giorno, con le quali si avvertono gli esercenti che la loro occupazione di suolo pubblico sta per scadere e non possono più rinnovarla. Siamo pronti alla mobilitazione. Chi potrà, visto che non tutti possono permettersi questo lusso, chiuderà. Però scenderemo in piazza con i nostri dipendenti e i loro familiari ».

Una protesta che non suona nuova. Già un paio d’anni fa, quando partì la crociata contro il tavolino selvaggio dell’ex presidente Corsetti, i commercianti si ritrovarono in piazza della Rotonda al Pantheon per dire no a quelle «riduzioni ingiustificate». Ma vediamo nel dettaglio i numeri. Sono 160 i piani del centro storico: 131 sono passati per la commissione tecnica del municipio I, 107 sono stati già approvati mentre 27 sono fermi in commissione Urbanistica e 24sono ancora da lavorare. I 50 piani zero — ovvero piazze e vicoli come piazza della Quercia o piazza del Fico dove non possono esserci tavoli all’aperto — sono già in vigore; come sono operativi, dal gennaio 2012, i 51 dei 107 licenziati dal Consiglio di via della Greca. Dal 1 gennaio 2014, però, saranno ufficialmente validi l’altro 50% dei 107 e i 15 più ‘temuti’ dell’ufficio Città Storica, in sostanza quelli che modificano le occupazioni dei dehorsin piazza Navona, piazza Santa Maria in Trastevere, piazza della Rotonda. «I piani non si possono fermare né sospendere — precisa la presidente del municipio I, Sabrina Alfonsi — Abbiamo istituito un tavolo tecnico dove si potranno analizzare i problemi e rivalutare in caso i piani».

Secondo i commercianti,

«ogni quattro tavoli in meno si perde almeno un posto di lavoro ». È Liborio Pepi, presidente della Fiepet Confesercenti di Roma a chiedere «una sospensiva dell’applicazione dei piani di massima occupabilità. Se la situazione dei tavolini non si sblocca siamo pronti ad ‘occupare’ il Campidoglio con i tavolini stessi insieme ai dipendenti che saremmo costretti a licenziare, circa mille persone». Anche Claudio Pica, segretario dell’associazione Esercenti bar Roma, chiede lumi al Campidoglio perché «da sette mesi non abbiamo risposte». Interviene l’assessore al Commercio, Marta Leonori: «Abbiamo scelto la linea del dialogo, ma alla base ci sono il rispetto delle regole e il decoro della città. Se sarà necessario, valuteremo i singoli casi, correggendo eventuali anomalie ».