ROMA – Un giro d’affari da 300mila euro al giorno. Questo il fatturato dei “salta-fila“, gli adescatori di turisti che nelle strade di Roma offrono sconti e ingressi facilitati ai monumenti della Capitale. I salta-fila sono così finiti nel mirino della Guardia di Finanza, con le loro guide e promotori turistici improvvisati, specialmente vicino ai grandi monumenti come Colosseo, Fori Imperiali e Musei Vaticani, dove i turisti si ammassano in lunghe code per entrare.
Elena Panarella sul Messaggero scrive che per la Finanza quella dei salta-fila per i turisti è una vera e propria truffa che vale 300mila euro al giorno:
“i titolari di un’agenzia romana, nelle vicinanze dell’area vaticana, proponevano di acquistare, a prezzi maggiorati – sino a 50 euro l’uno – i biglietti “salta coda” normalmente offerti al pubblico, anche su internet a 21.50 euro dall’agenzia pontificia che cura il complesso museale. Con modi spesso al confine tra un’ordinaria offerta ed una insistente persuasione avevano, così, venduto oltre 90mila biglietti ad altrettanti pellegrini a loro volta, però, poi, evitando di dichiarare gli oltre 5 milioni di euro così incassati.
Le indagini dei Finanzieri del I Gruppo Roma, avviate nel periodo estivo – con il nome di operazione “Venatio Visoribus” – hanno permesso di scoprire che gli incaricati delle vendite sul campo gran parte dei quali stranieri, erano, in realtà, a tutti gli effetti lavoratori subordinati, nonostante alcuni di essi celassero tale condizione dietro una fantomatica partita Iva per attività di mediazione”.
La Finanza ha poi scoperto che 22 degli 80 lavoratori riqualificati erano senza contratto e avevano mansioni di procacciamento di turisti, inoltre era molto alta la differenza tra gli incassi e le quote dichiarate al fisco, continua la Panarella:
“«Proprio per il superamento delle soglie di punibilità previste dalla normativa penale-tributaria – spiegano i finanzieri – il legale rappresentante della società ed i suoi soci sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per l’infedele presentazione delle dichiarazioni fiscali».
I DATI
Secondo gli ultimi dati della polizia provinciale il sommerso legato a procacciatori e guide non autorizzate è pari a circa 300 mila euro al giorno. Una cifra non di poco conto che ha spinto gli “adescatori” ad allargare il loro giro: la ricerca sfrenata di turisti, infatti, si è spostata addirittura fin dentro le stazioni o addirittura fuori dagli alberghi. «Ostentano conoscenze storico-artistiche di fatto inesistenti – spiegano residenti e commercianti – distruggendo l’immagine della città eterna, con strafalcioni clamorosi e raggiri di ogni genere».
Una cosa è certa per esercitare la professione di accompagnatore (che non può spiegare i monumenti), interprete (che non può fare la guida) o guida, è necessaria l’autorizzazione della Provincia, che rilascia un tesserino valido 5 anni, da tenere sempre esposto mentre si lavora. Nei casi di accertate irregolarità scattano le multe variano da 87 a 172 e fino a 344 euro. Quanto alle agenzie, negli ultimi anni molte si sono messe in regola perché i controlli sono aumentati, ma sono ancora tante quelle che offrono ai promoter contratti irregolari o pagano guide turistiche abilitate al di sotto del tariffario minimo facendole lavorare anche oltre l’orario previsto”.