Siena, Monte Paschi, Pd: “rissa fra contrade”, Sergio Rizzo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Agosto 2013 - 11:52 OLTRE 6 MESI FA
Siena, Monte Paschi, Pd: "rissa fra contrade", Sergio Rizzo

Siena, Monte Paschi, Pd: “rissa fra contrade”, Sergio Rizzo

ROMA – Siena, Monte Paschi, Pd: “rissa fra contrade”, Sergio RizzoSiena, dopo la bufera su Monte Paschi, il Pd alla prova dopo lo scandalo che per poco non uccideva la terza banca italiana: Sergio Rizzo sul Corriere della Sera ci offre una ricognizione sullo stato dell’arte nell’intreccio politico finanziario della città, le cui agitazioni sotterranee, le lotte intestine sembrano contraddire in partenza che una qualche lezione sia stata imparata. Una rissa limitata a due soggetti, sembra di capire, con nuovo sindaco che spariglia nel mezzo, ma con le posizioni sempre suscettibili di scivolamenti più propizi.

Il primo è quello di chi sostiene la necessità che la politica locale, da sempre arbitro sia delle nomine sia delle scelte strategiche in quanto dominus della stessa Fondazione, faccia un passo indietro: per capirci, è il fronte che sostiene il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola, i quali hanno imposto alla banca una difficile cura ricostituente. Il secondo schieramento, molto più critico nei confronti degli attuali vertici, è quello di chi al contrario considera un sacrilegio la rottura del vincolo che lega la banca a una città nella quale lavorano per il Monte 3.360 persone (su 50 mila abitanti) e il cui primo cittadino è sempre stato, tranne rare eccezioni, un dipendente dell’istituto di credito. Della prima corrente fanno parte i presidenti della Regione Toscana, Enrico Rossi, e della Provincia di Siena, Simone Bezzini, nonché l’ex sindaco Franco Ceccuzzi. Alla seconda sono invece iscritti i sostenitori del precedente gruppo dirigente della Fondazione, che l’ha fatta svenare indebitandola poi fino al collo per sostenere la più che controversa acquisizione dell’Antonveneta senza perdere il controllo della banca.

Più sfuggente la posizione del nuovo sindaco, Bruno Valentini, ascrivibile, con beneficio d’inventario, alla corrente “renziana”. Si è esposto per sponsorizzare la candidatura dell’ex garante privacy Franco Pizzetti, vuole un presidente della Fondazione all’altezza professionale di Profumo per esserne degno competitor, ha rivelato l’esistenza di un presunto interessamento straniero verso la banca.

In ogni caso la Fondazione, pur se dovrà limitare la sua bruno valentinipartecipazione, è ancora il principale azionista del Monte. Tuttavia, sul nuovo presidente l’attenzione delle istituzioni è supervigile: lo Stato italiano sta prestando 4 miliardi alla banca, Bruxelles non vede certo di buon occhio quell’aiuto praticamente di Stato.

Figuriamoci se i funzionari dell’Ue dovessero assistere all’ennesima rissa contradaiola…