Sondaggio: Forza Italia nel caos. Per il 78% è un partito senza progetto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2015 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi (foto Ansa)

Silvio Berlusconi (foto Ansa)

ROMA – Forza Italia nel caos. Anche per gli elettori, scrive Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, non riescono più a definire i valori portanti del partito. Il 39% degli intervistati, la maggioranza relativa – scrive Pagnoncelli – non saprebbe individuare una caratterizzazione distintiva di Forza Italia”.

L’articolo di Nando Pagnoncelli: Il 29% lo individua come partito conservatore, mentre l’aggettivo maggiormente evocativo della proposta politica originaria, liberale, viene solo dopo, citato da meno di un quarto degli intervistati. La rivoluzione liberale, mito fondativo della discesa in campo di Berlusconi ha perso definitivamente la sua credibilità, che resiste solo tra gli elettori attuali di Forza Italia, dove rappresenta la prima caratterizzazione e, sia pur in misura inferiore, anche tra gli elettori della Lega. Infine 23% lo definirebbe un partito nazionalista, 18% cattolico, 11% antieuropeo. La difficoltà ad identificare il partito in termini valoriali si riverbera anche sulla sua progettualità. Solo il 13% ritiene infatti che Forza Italia abbia un progetto politico in grado di rispondere alle attese, non degli italiani, ma del suo elettorato: il 70% è convinto del contrario. Gli stessi elettori di FI fanno fatica a identificare una linea precisa e temono che il partito navighi a vista.
E, se fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile il centrodestra senza il nerbo del partito berlusconiano, oggi solo il 31% pensa che Forza Italia sia ancora il partito di riferimento del centrodestra (66% tra gli elettori di Forza Italia), mentre la maggioranza relativa reputa che in quell’area politica si siano affacciati movimenti che potrebbero svolgere il ruolo di collante. Il pensiero va naturalmente alla Lega di Salvini, di cui abbiamo visto crescere i consensi e i riconoscimenti. Ma abbiamo anche sottolineato che questa formazione ha preso, in particolare dopo la manifestazione romana di qualche settimana fa, una piega estremista che le ha alienato le simpatie di parti importanti dell’elettorato di area e in particolare di Forza Italia.
Infine l’imprescindibile tema del leader. Forza Italia, più e prima degli altri, nasce e si struttura come partito personale, per usare la felice espressione di Mauro Calise. Berlusconi incarna, riassumendolo in sé, un progetto politico e una constituency sociale. Ma attorno a lui non si crea un gruppo dirigente sufficientemente solido, da cui scaturisca un delfino capace di sostituirlo. Solo il 16% pensa che Forza Italia riuscirà a trovare un nuovo leader all’altezza dell’ex premier, mentre la maggioranza assoluta (58%) non vede nessuno in grado di prendere in mano con sufficiente autorevolezza le redini del partito. Anche gli elettori di Forza Italia sono sfiduciati: solo 31% vede la possibilità di un ricambio soddisfacente (…).