Stabilità, Paolo Bracalini sul Giornale: “Gli industriali mollano Letta”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Dicembre 2013 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
Gli industriali mollano Letta: il sogno non c’è, è nato morto

Squinzi (LaPresse)

ROMA – Si rompe il legame fra Confindustria e governo. Squinzi si è già sfilato. Durissimo editoriale del Sole24Ore: “Impegno tradito”. Letta stizzito.

Scrive Paolo Bracalini sul Giornale:

Da«il governo Letta è l’ul­tima spiaggia, sono otti­mista » dei primi giorni, a «Quante porcate! Il nostro Pa­ese non merita questo desti­no! »detto all’assemblea dei gio­vani di Confindustria a ottobre, mentre al Senato prendeva for­ma la legge di Stabilità, una «porcata», appunto, secondo il presidente di Confindustria. Giorgio Squinzi è un chimico (guida il colosso Mapei, fonda­ta dal padre) che ama le formu­le semplici, un linguaggio lonta­no dalle fumisterie della politi­ca: definì una «boiata» la rifor­ma Fornero del lavoro, diede l’insufficienza al governo Mon­ti quando Monti era osannato da tutti (e il Prof rispose che Squinzi con quelle critiche au­mentava lo spread ). In entram­bi i casi ci aveva preso.

Spesso però, per via della schiettezza, è costretto a smus­sare, a precisare, come fece quando i ministri Franceschini e Delrio giudicarono irrispetto­so per le Camere il suo giudizio sulla Finanziaria («Le mie paro­le sono state male interpretate dai media»),o come l’altro gior­no, quando dopo aver detto di comprendere il malessere die­tro la protesta dei forconi («è ampiamente giustificato»), sal­vo poi doversi rapidamente adeguare all’etichetta istituzio­nale («ma la protesta violenta va condannata fermamente»), ma prendendosi lo stesso la bacchettata di Letta: «Squinzi ha esagerato».

Perciò, richiesto un suo pare­re sulla legge di Stabilità, il presi­dente di Confindustria si è trin­cerato dietro un no comment . Preceduto, però, da una pre­messa che si commenta da sé: «Abbiamo indicato chiaramen­te­che dalla riforma ci aspettava­mo che fosse prioritario un in­tervento forte e serio sul cuneo del costo del lavoro. Ma per un intervento serio servivano 20 miliardi, ne avevamo chiesti 10, ora parliamo di 1,6: non fac­cio commenti ». Insomma, por­cata era e porcata e rimasta, an­che se non sta bene dirlo, spe­cie se si è presidenti di Confin­dustria. L’alternativa è farlo di­re al Sole24Ore , quotidiano de­gli industriali, e così è andata, con un editoriale durissimo del direttore Roberto Napoletano, che dà voce a tutta la delusione di Squinzi e di Confindustria per la legge più importante del governo Letta, la Finanziaria. La linea è stata condivisa al­l’unanimità all’ultimo diretti­vo di Confindustria, che ha da­to pieno mandato­presen­te anche i vertici del So­le24Ore – a Squinzi sulla boc­ciatura su tutta la linea della leg­ge di Stabilità (…)