La tassa sui risparmi può salire al 35%, Giuliano Zulin su Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Marzo 2014 - 07:43 OLTRE 6 MESI FA
La tassa sui risparmi può salire al 35%, Giuliano Zulin su Libero

La tassa sui risparmi può salire al 35%, Giuliano Zulin su Libero

ROMA – “Anche ieri Matteo Renzi – scrive Giuliano Zulin su Libero – ha detto che vuole concentrarsi su tre obiettivi: fisco, lavoro e scuola. Senza tuttavia spiegare dove trovare le risorse. O meglio, si sa ma non si dice”.

Il premier non ne parla, ci pensano i suoi collaboratori: aumenteranno la tassazione sulle rendite. Dal 20% attuale (già Mario Monti aveva innalzato l’aliquota sui guada- gni dal 12,5% a20%) al 25% per quantoriguarda fondiopolizze, dal 12,5% al 20% per i titoli di Sta- to. Un atto di equità – è il ritornel- lo che esce da Palazzo Chigi e dal Pd – rispetto al resto d’Europa. Effettivamente se uno si ferma ai semplicinumeri potrebbesem- brarecosì. Peccatoche nelleta- belle che sonouscite sui giornali in questi giorni a giustificare la mossa dell’esecutivo non si ten- ga conto della cosiddetta mini- patrimoniale sui conti correnti, ovvero l’imposta di bollo del 2 per mille. Che ufficialmente non c’entra niente conle rendite, ma chein realtàè unbalzello chesi versa alloStato siache siguada- gni,siache l’investimento sia in perdita. E così, facendo i conti della serva,si scopre chese l’ali – quota sul cosiddetto capital gain passasse dal 20 al 25%, in realtà l’esborsoreale delrisparmiatore arriverebbe fino al 35%, cioè il più alto d’Europa. Una bella sberla per un mondo che vale 1331 miliardi. Andiamo ai calcoli. Ipotizzia- mo che un signore di Milano ab- bia un milione di euro di patri- monio investito. Mettiamo che a fine anno portia casa un gua- dagno lordo (il famoso capital gain) del 2%. Poco? Beh, tra conti dideposito,titoli diStato,obbli- gazioni bancarie,fondi eriserve assicurative, si può considerare un decente rendimento. Con la legislazione attuale il fisco si in- tasca subito 4mila euro, cioè il 20% del capital gain (20mila eu- ro, il2% diun milione).Poi biso- gna appunto inserire l’imposta di bollo pari al 2 per mille, per cui altri2milaeuro senevanno.Ed ecco che la percentuale reale del guadagno che finisce allo Stato è del 30%, non del20%: su 20mila, 6mila (4mila più 2mila) spari- scono. Risultato finale: su un milione investito, il risparmiato- re può a fine anno mettere le mani su appena 14 mila euro. Senza contare l’inflazione… E con l’aliquota al 25%? Ba- nalmente l’imposta fiscale sul capital gain sale a 5mila euro, più i 2mila eurofissi della patri- moniale sul conto, fanno 7mila in tutto: il 35% sul guadagno, che alla fine si riduce ulteriormente a 13mila. Ma se uno avesse un patrimo- nio investito di soli 100mila eu- ro?Con ilfiscoattualee ungua- dagno lordo di 2mila euro, il fi- sco sipappa 600euro, ese con- tiamo l’inflazione (0,5%) altri 500 svaniscono. Di fatto il gua- dagno finale è di appena 900 eu- ro.Econla riformaRenzi?Ilno- stro povero risparmiatore do- vrebbe accontentarsidi 800eu- ro. E in Europa come funziona? Prendiamo ad esempio solo i ca- pital gain,i guadagnida investi- menti: in Francia l’aliquota è progressiva in base al reddito dallo zero al 45%, in Germania c’è una ritenuta alla fonte che al- lafineè del26,375%(compren- dendo il contributo di solidarie- tà),in GranBretagna aseconda del reddito l’imposta varia dal 18% al 28%, in Spagna si va per scaglioni di reddito (21% per chi dichiara fino a 6mila euro, 25% tra 6mila e 24mila, 27% oltre i 24milaeuro annui).Questi inu- meri nudi e crudi, tuttavia in molti Paesi va tenuto presente che nei casi di tassazione in di- chiarazione sonogeneralmente previsti abbattimenti del reddi- to imponibile in relazione alle spese inerenti alla produzione del reddito (es. interessi passivi). Quindi l’aliquota effettivamente gravantesuiredditi dinaturafi- nanziaria può risultare inferiore alla misura del 20% nominale previsto in Italia, considerando inoltre franchigiee deducibilità. Ad esempio in Francia i piani di risparmio in azioni – i Plan d’épargne en actions – consen- tono, a determinate condizioni, l’esenzione dalla tassazione sui rendimenti. In Italia invece i redditi di ca- pitale non prevedono abbatti- menti dinessun tipo,a differen- za dell’estero solo a casa nostra esiste la patrimoniale sul bollo (il suddetto 2 per mille). E infine solamente da noi il fisco è tal- mente pervasivo da essere per- cepito dal risparmiatore come una tassa occulta.