“Tassare le abitazioni di lusso!” Ma è una fiera scemenza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2015 - 12:23 OLTRE 6 MESI FA
(foto Ansa)

(foto Ansa)

ROMA – “Fra gli argomenti avanzati dalla grande tribù dei tassatori per impedire l’eliminazione della Tasi e, dopo l’annuncio di Matteo Renzi, anche dell’Imu sulla prima casa – scrive Cesare Maffi di Italia Oggi – è ricorrente la sparata pagheranno le case di lusso”.

L’articolo di Cesare Maffi: Naturalmente l’affermazione si accompagna sovente al populistico chi più ha, più paghi (mai che si pensi che sarebbe ora di diminuire il carico fiscale complessivo, non di studiare su chi gravarlo ulteriormente).

I demagoghi pronti a riferirsi al lusso (si tratti di politici, burocrati, economisti, non si rilevano differenze) quasi sempre non sanno nemmeno a quali immobili far riferimento.. Infatti, l’ignoranza delle norme li porta a confondere case di pregio, immobili di elevato (quanto?) valore di mercato, appartamenti considerati di prestigio, abitazioni di ampia (quanto?) metratura, con la più deplorevole indifferenza. Tanto, quel che conta per questa ampia genìa è semplicemente tassare.Per fare un minimo di chiarezza, diremo che le abitazioni «di lusso» sono individuate per legge. Quindi, chi parla di case di lusso, se non vuole esprimersi a vanvera, deve riferirsi esclusivamente a immobili che abbiano specifiche caratteristiche di superficie, accessori, infissi e tutto quello che il decreto individua.

Che poi, come annotava Piero Ostellino, la definizione di «lusso» sia affidata a tabelle elaborate da burocrati e non alle individuazioni concrete del mercato, è altra faccenda. C’è anche chi ricorre a pudiche virgolette (case «di lusso») volendo far capire di parlare in senso improprio, in maniera figurata, in termini atecnici (cioè errati).Ci sono poi le abitazioni «signorili», altra cosa rispetto a quelle «di lusso». Sono quelle classate catastalmente in A1.. Riesce difficile capire (si veda «Case signorili a casaccio», ItaliaOggi, 21 magg. 2013) per qual motivo le abitazioni «signorili» siano a Roma la metà rispetto a Genova, «alcuni capoluoghi ne abbiano 500, altri zero», ad Aosta siano più di 100, a Bologna meno. In ogni modo, chi volesse colpire i proprietari di abitazioni «signorili» è bene sappia che dietro l’aggettivo stanno situazioni oggettivamente imparagonabili.Passiamo agli immobili catastalmente individuati nelle categorie A7, A8 e A9 (…).