“Un Kennedy ad Arcore”, Alessandro Sallusti sul Giornale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2013 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
"Un Kennedy ad Arcore", Alessandro Sallusti sul Giornale

“Un Kennedy ad Arcore”, Alessandro Sallusti sul Giornale

ROMA – “Un Kennedy ad Arcore”, questo il titolo dell’editoriali di Alessandro Sallusti sul Giornale del 22 novembre.

L’America sta cele­brando in queste ore il cinquantesi­mo anniversario della morte di John Fitzgerald Kennedy, il presidente-mito diventato l’icona della sini­stra planetaria. I giornaloni italiani si sono buttati a pesce sull’avvenimento: paginate su paginate per ricordare, esaltare, consegnare all’im­mortalità il loro idolo. Oggi le cronache kennediane si mi­schieranno con quelle italia­nissime sulle motivazioni del­la sentenza Ruby. «Abbiamo accertato – scrivono i giudici di Milano, per altro smentiti dagli interessati e da decine di testimoni- che Berlusconi eb­be rapporti sessuali ». E già im­magino i commenti sdegnati dei moralisti a gettone.

La coincidenza mediatica Kennedy-Berlusconi cade a proposito. Perché i due han­no più di un punto in comune. Entrambi ricchi, molto ricchi, hanno usato la loro ricchezza per farsi largo in politica. En­trambi, alla loro discesa in campo, si sono imposti a sor­presa su rivali favoriti. En­trambi hanno regalato un so­gno al loro Paese senza riusci­re a realizzarlo (…). Tutti e due hanno cambiato profondamente e in modo ir­reversibile il costume della po­litica. E, non ultimo, entrambi avevano una passione irrefre­nabile per le belle donne.

Neppure il compassato Cor­riere della Sera si è potuto esi­mere dal ricordare questo pic­colo dettaglio attinente alla vi­ta privata del grande John. Due giorni fa una paginata ne ricostruiva le gesta. Trascri­vo: «Dicono che la sua vita sia stata costellata da una sequen­za ininterrotta di incontri oc­casionali con giovani donne di ogni ceto sociale. Tutte bel­lissime, tutte innamorate. Era­no stagiste della Casa Bianca, attrici, cantanti, prostitute, si­gnore del jet set, giornaliste, segretarie, amanti di boss del­la mafia… Arrivavano di notte alla Casa Bianca nascoste den­tro il bagagliaio di un’auto e il presidente le intratteneva nel suo ufficio. Queste consegne a domicilio venivano rispedi­te al mittente nel giro di pochi minuti… » (…)

Ohibò. Scopriamo ora che a sinistra un presidente disin­volto e fedifrago può essere amato proprio in quanto tale e celebrato da donne a distan­za di 50 anni. Deduco che a si­nistra la vita privata, per quan­to bizzarra per i canoni dei mo­ralisti, non debba interferire sul giudizio politico e, tanto­meno, presumo, diventare fat­to giudiziario. Anzi, essere li­bertini, ci dicono per Kenne­dy, aggiunge fascino. Questa sì che è una novità. L’ipocrisia è che tanta benevolenza è so­lo per chi è di sinistra, zona do­ve puttane e puttanieri non mancano, ma lì, e solo lì, fan­no tanto chic.