Vaccini, ecco come si scoprono quelli “finti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Maggio 2017 - 06:45 OLTRE 6 MESI FA
Vaccini, ecco come si scoprono quelli "finti"

Vaccini, ecco come si scoprono quelli “finti”

UDINE – Il 56% dei bambini sottoposti ai prelievi di sangue è privo del vaccino per il morbillo; il 40%, invece, risulta scoperto dalla profilassi obbligatoria all’epatite B.

Questi i risultati dell’indagine dal Dipartimento di igiene e medicina preventiva dell’istituto materno infantile Burlo Garofolo di Trieste sui 202 bimbi presi a campione tra la popolazione che aveva effettuato l’immunizzazione con Emanuela Petrillo dal 2009 al 2015. Il professor D’Agaro spiega i risultati dei prelievi di sangue sui 202 bambini: “La tecnica utilizzata in laboratorio per cercare gli anticorpi prodotti dall’introduzione del vaccino è validata in campo scientifico e certificata. Solitamente la presenza di 10 unità di anticorpi per millilitro di sangue prelevato ci indica che il vaccino è presente nel corpo. Esiste però una quota di soggetti, una minima parte, in cui il vaccino cala con l’andare avanti degli anni. Per essere sicuri abbiamo abbassato la quota a 5 unità di anticorpi per millilitro per le fiale utilizzate dall’assistente. E i risultati non lasciano dubbi: una quota significativa dei nostri campioni non era stata vaccinata”.

Quanto è importante vaccinarsi?
«I vaccini hanno eliminato alcune malattie infettive. Ci si rende, però, conto della loro importanza quando la malattia è presente. Pensiamo al morbillo che ora spaventa la popolazione. È presumibile che ci sarà la corsa alla profilassi. Il compito della prevenzione è, però, quello di agire sui soggetti che stanno bene non su chi sta male. Rendere un corpo più resistente con gli anticorpi è un bene futuro. Fortunatamente i dati presentati dalla task force per il Medio Friuli ci dicono che la copertura è elevata, di almeno il 98% di tutti i ragazzi fra zero e 17 anni vaccinati per l’esavalente, il 100% fra 7 e 17 anni e almeno il 94% fra zero e 6 anni. Questi tassi spiegano perché non si sono presentati focolai epidemici in questi anni. La cosiddetta “immunità di gregge” ha insomma funzionato».

Si è immuni per tutta la vita?

«Come ho spiegato la presenza di anticorpi diminuisce con l’aumento dell’età. Per questo si fanno i richiami. L’importante è coprire la fascia d’età in cui c’è una maggiore criticità. L’epatite B, il tetano e la pertosse si fanno nei primi mesi di vita perchè rappresentano un rischio elevato. Questo non vuol dire che, per esempio, si è immuni dalla pertosse per tutta la vita. Ma se si contrae questa malattia da adulti ha tutto un altro effetto. Il vaccino ha la funzione di attenuare la sintomatologia».

La task force ha deciso di richiamare 7.000 persone. Perchè non è pericoloso rivaccinare?

«Perchè funziona come un richiamo. Renderà, anzi, più alta la risposta di fronte agli agenti patogeni. I nuovi anticorpi del morbillo elimineranno gli altri già introdotti. Gli altri dell’esavalente creeranno un riforzo ulteriore»