Vendola, Landini al Fatto: “Non gli serve mia solidarietà. Fiom con magistrati”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Novembre 2013 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA
 Maurizio Landini (Fiom): "Non gli serve la mia solidarietà Noi stiamo con i magistrati”

Maurizio Landini (LaPresse)

ROMA – Maurizio Landini preferisce non commentare l’intercettazione audio di Vendola: “Non voglio entrare in questa polemica anche perché quelle frasi erano già uscite. Mi interessa che la procura faccia il suo corso anche perché la Fiom non ha nulla da temere”.

Scrive Salvatore Cannavò sul Fatto Quotidiano:

Il segretario della Fiom ha dovuto affrontare una giornata difficile, la sua organizzazione è stata tirata ancora in ballo nonostante finora abbia tenuto il punto sullo scontro con i Riva. È stato lo stesso governatore pugliese a dire a Girolamo Archinà che “il miglior alleato dell’Ilva è la Fiom”, perché schierata in difesa dei posti di lavoro. “Mi chiamano 25 volte al giorno” dice Vendola, e questo darà modo al segretario della Fim di accusare la Fiom di eccessiva vicinanza con Vendola.

Landini e Vendola ieri non si sono sentiti e sebbene fino a tarda serata non abbia rilasciato dichiarazioni pubbliche, il segretario della Fiom accetta di parlare al Fatto Quotidiano ripetendo più volte questo concetto . “Noi ci siamo costituiti parte civile e testimonieremo nei vari gradi di giudizio, Vendola non ha bisogno della mia solidarietà, si difenderà dove deve difendersi. Noi siamo con i magistrati”.

Ecco un stralcio dell’intervista di Landini al Fatto:

Cosa pensa dell’audio delle intercettazioni ascoltate su ilfattoquotidiano.it  ?

Penso che sia necessario fare tutto quello che va fatto e andare avanti nel lavoro che la procura ha aperto. Ognuno ha il diritto di difendersi, compreso Vendola. Per quanto riguarda la Fiom, è l’unica a essersi costituita parte civile. E siamo testimoni anche nel nuovo processo che si è aperto. Siamo l’unica organizzazione che ha proclamato gli scioperi contro i fiduciari. Non è un caso che questo atteggiamento della Fiom che si è rifiutata di proclamare scioperi contro la magistratura. Non abbiamo nulla da temere, si scoprano tutte le carte.

Ma che effetto le ha fatto ascoltare il tono confidenziale di quella conversazione?

Preferisco non commentarla. Le cose ascoltate già si sapevano e quello che a noi interessa è che la procura svolga fino in fondo il suo lavoro.

Nell’intercettazione siete tirati in ballo come “alleati di Riva” e come quelli che chiamano più volte.

Nel 2009 abbiamo inviato a Taranto un nuovo segretario e quelli precedenti, compresi i delegati, sono stati espulsi proprio per chiarire qualsiasi atteggiamento. Quelle telefonate si riferiscono al 2010 e sono tutte alla luce del sole. Del resto, siamo noi ad aver portato in procura le carte relative al centro “La Vaccarella” (il centro ricreativo gestito dai sindacati e pagato dall’Ilva, ndr). (…)

Il caso Vendola da un lato, quello Cancellieri dall’alltro. Che considerazione può essere fatta sul rapporto che esiste oggi tra politici e poteri forti?

In questi anni c’è stato il tentativo da parte di questi di condizionare la politica. Mai come adesso, però, servono comportamenti di trasparenza e correttezza per costruire un rapporto diretto tra quello che si dice e quello che si fa.