Venezia, nessuno decide sulle grandi navi. Costa Crociere le sposta a Trieste

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2014 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
Nessuno decide sulle grandi navi, la Costa le sposta a Trieste

L’ingresso delle navi a Venezia

ROMA – Il Tar del Veneto rinvia a ottobre la decisione sulla legittimità delle limitazioni di ingresso nel bacino di San Marco per le grandi navi, il governo non ha più convocato il comitato che doveva studiare (urgentemente) quale via d’acqua alternativa offrire ai grattacieli del mare per raggiungere Venezia e non decide nulla, così mentre il futuro è pieno di incertezze l’amministratore delegato di Costa Crociere Michael Thamm ha deciso per conto suo e ha puntato su Trieste.

Scrive Erika Dellacasa sul Corriere della Sera:

Il ragionamento è chiaro: una grande compagnia non può aspettare indefinitamente di sapere dove attraccherà e non può vendere le crociere esponendosi al rischio di spostamenti di date e tipologia di navi. «Non ce ne andiamo da Venezia» assicurano a Costa Crociere. Ma riducono le dimensioni delle navi per San Marco, contro le attuali «Fascinosa», 114.500 tonnellate per 3.800 passeggeri, e la «Magica», 102.600 tonnellate e 3470 passeggeri, il prossimo anno faranno scalo a Venezia la «Celebration», 47 mila tonnellate e 1896 passeggeri, la Deliziosa, 92.600 tonnellate e 2862 passeggeri e la NeoClassica 53 mila tonnellate e 1680 passeggeri. Un dimezzamento.

Un po’ sibillinamente Thamm ha salutato l’accordo con la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, firmato l’altro giorno, come «il primo passo» per fare di Trieste «la porta per Venezia» con la formula «rail&cruise». Un porto perfetto, uno scalo eccellente, così Thamm ha definito Trieste illustrando anche il secondo e terzo passo di questo accordo: la nuova ammiraglia la «Costa Diadema» farà il suo viaggio inaugurale nella città giuliana il primo novembre e dal 2015 la «Costa Mediterranea» vi farà scalo settimanalmente. «Una grande opportunità di sviluppo» ha detto Serracchiani che si è impegnata a perfezionare accordi con le Ferrovie per trasportare celermente (un’ora) i crocieristi da Trieste a Venezia mentre è allo studio il trasporto via aliscafo. Per parte sua Costa Crociere ha avviato un confronto con le Ferrovie per la tratta Torino-Trieste. Insomma una exit strategy se entro tempi brevi Costa Crociere non avrà risposte dal governo o avrà risposte negative.

Chi non nasconde la sua irritazione è il presidente dell’autorità portuale veneziana Paolo Costa: «Questa è la conseguenza delle non decisioni del governo: noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, abbiamo espresso insieme alle altre autorità competenti i pareri per il transito alternativo delle grandi navi nel canale lagunare ma chi deve decidere non decide». Il ministero potrebbe non andare avanti su questa strada e tenere le grandi navi fuori da Venezia. «Non posso credere — dice Costa — che il governo italiano voglia suicidare il settore crocieristico. Questo non è un problema solo di Venezia anche se per noi, per il porto, sarebbe drammatico perdere traffico. Quella di Trieste non è una scelta fisiologica, che nasce da concorrenza o opportunità, è frutto di una patologia tutta italiana, i rinvii. Comunque, Costa Crociere mantiene tre navi per il 2015, c’è ancora tempo per riparare. Ma poco».